Come ogni anno è giunto il momento di tirare le somme e di auspicare per il nuovo. Ci siamo mai chiesti se esiste un modo per invitare la fortuna ad entrare nelle nostre case? Fin dai tempi antichi sono sempre esistiti dei piatti propriziatori che rappresentavano la buona sorte e venivano spesso consumati proprio nella notte di Capodanno.
In Italia il cibo portafortuna per eccellenza sono le lenticchie, simbolo anche di buona prosperità. In Spagna invece non può mancare l’uva a mezzanotte per scacciare il vecchio anno e ospitare quello nuovo per un nuovo inizio. Ci sono poi riso, melograna e peperoncino, tutti alimenti associati alla fortuna. Da dove arrivano queste tradizioni? Scopriamo insieme i cibi da mettere a tavola per un augurio speciale per il nuovo anno.
Sono il cibo portafortuna per eccellenza, ovunque. La loro forma tonda e appiattita ricorda quella delle monetine e proprio per questo, secondo la tradizione, a ognuna corrisponde un soldo. Dunque, più se ne mangia, più denaro arriverà. Solitamente accompagnate da zampone o cotechino, si usa mangiare le lenticchie allo scoccare della mezzanotte.
È da non sottovalutare poi che le lenticchie, così come i legumi in generale, sono ricche di proteine e carboidrati: forniscono quindi energia e sono povere di grassi, contengono inoltre sali minerali, vitamine del gruppo B, e fibra alimentare. Le origini di questo rito propiziatorio sono antiche. Le lenticchie sono il primo legume coltivato da Greci e Romani e fu proprio nell’antica Roma che nacque l’usanza di mangiare le lenticchie a San Silvestro. Inoltre, all’inizio del nuovo anno era tradizione regalare una borsa di cuoio, chiamata scarsella, piena di lenticchie che doveva essere legata alla cintura come auspicio di ricchezza per tutto l’anno.
Come le lenticchie anche il riso rappresenta l’abbondanza e la ricchezza. Si tratta di un alimento altamente digeribile con una buona quantità di vitamina B. Se non vogliamo consumarlo come pasto possiamo spargene un pò sulla tavola o metterlo in piccoli contenitori e regalarlo agli ospiti. Per il riso non c’è una vera e propria tradizione legata al cenone di Capodanno, viene però considerato un alimento che simboleggia l’abbondanza, molto legato al lancio del riso che avviene durante i matrimoni come portafortuna, simbolo di abbondanza e fertilità. Usanza che veniva praticata già al tempo degli antichi romani: il riso fu scelto al posto di un altro cereale, il grano, in quanto meno costoso e alla portata di tutti.
Anche il maiale è un altro alimento portafortuna, sotto qualsiasi forma l’importante che ci sia in tavola la vigilia di Capodanno, soprattutto se siamo molto scaramantici. Rappresenta uno degli animali simbolo della civiltà contadina e poi la carne è davvero squisita e inoltre è facile d’allevare. In alcune nazioni, come Portogallo, Spagna, Ungheria, Austria e Cuba, il maiale è simbolo di progresso perché non cammina mai all’indietro. In Ungheria si è soliti mangiare il maialino con una mela in bocca; in Austria, invece, toccare un maialino la sera del 31 dicembre porterebbe fortuna tutto l’anno: in alcuni ristoranti viennesi c’è infatti l’usanza di far pascolare dei maialini tra i tavoli.
Rigorosamente di colore rosso, come il corno portafortuna napoletano, è un alimento fondamentale per scacciare il malocchio. Utilizzato fin dai tempi antichi dei Maya come medicinale: contiene infatti capsaicina, che è un potente lenitivo e analgesico, oltre a oli essenziali, flavonoidi e minerali come ferro e calcio, oltre alla vitamina C. In cucina possiamo quindi utilizzarlo per speziare i piatti del cenone oppure potete utilizzarli come elemento decorativo per la tavola.
La melagrana è da sempre stata considerata sacra dagli Antichi Greci. Viene ritenuto ancora oggi simbolo di fertilità e di ricchezza per i suoi grani rossi che possono essere utilizzati in cucina sia con le carni che per condire risotti, insalate o da servire con l’ananas, ma anche per preparare confetture. Ricca di vitamina A e B è fondamentale per la salute cardiovascolare, diminuendo il rischio di ictus e infarto. In Turchia viene consumato come cibo portafortuna a Capodanno per il colore rosso, che simboleggia il colore del cuore, e per i suoi grani che rappresentano invece l’abbondanza e la ricchezza.
in Messico e in Spagna c’è l’usanza di mangiare dodici acini di uva allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre. Secondo la leggenda, ad ogni chicco corrisponderebbe un mese dell’anno così che, l’augurio di buona sorte sia completo. Possiamo quindi servire l’uva in corrispondenza della mezzanotte, se vogliamo dare via a questo particolare rito, magari preparando delle coppette per tutti gli ospiti con all’interno 12 chicchi d’uva.
Foto di Sandra Vélez da Pixabay
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