La celiachia è causata da una reazione alla gliadina, una prolammina (proteina del glutine) presente nel grano e da proteine simili che si trovano nelle tribù di Triticeae. Comprensive di altri cereali comuni, come orzo e segale.
Purtroppo, nel 2017 sono salite a quota 206.561 (0,34% della popolazione) le persone affette da celiachie. Con oltre 8mila diagnosi in più (ma la metà rispetto a quelle nuove dell’anno precedente). A dirlo è la relazione annuale al Parlamento sulla celiachia pubblicata dal Ministero della Salute. Vediamo nel dettaglio cosa dice.
Celiachia: il genere e le regioni più colpite
Questa patologia colpisce soprattutto le donne. Due terzi di malati di celiachia appartengono all’altra metà del cielo. Queste invece le regioni più colpite: Lombardia, Lazio, Campania ed Emilia Romagna. Mentre le regioni meno colpite sono Valle d’Aosta e Molise.
In rapporto alla popolazione residente, il primato spetta a Sardegna, seguita da Toscana e dalla Provincia Autonoma di Trento.
Celiachia: le esenzioni previste
Dal 2017 fa parte delle malattie croniche invalidanti. Il che consente l’esenzione per tutte le prestazioni sanitarie e gli alimenti senza glutine per celiaci. Che coprono il 35% del fabbisogno energetico totale giornaliero da carboidrati senza glutine.
L’unica prescrizione ‘terapeutica’ per la celiachia resta invece un regime alimentare privo di glutine.
Da agosto 2018, sono stati stabiliti per decreto ministeriale anche i nuovi tetti di spesa per l’acquisto dei prodotti in esenzione. Essi sono stati aggiornati in base al genere e all’età. In base anche ai fabbisogni energetici, il livello di attività fisica, le esigenze nutrizionali e i prezzi medi di mercato.