Chernobyl: i combattimenti militari Russia-Ucraina potrebbero riattivare le scorie nucleari nell’impianto

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Circa 7.500 soldati russi sono attualmente a Chernobyl, la centrale nucleare più pericolosa della storia umana, e pressappoco una base militare in questo nuovo contesto. Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky afferma che un colpo accidentale alla struttura potrebbe innescare una tragedia nucleare in tutta Europa. Per questo chiede la collaborazione dei Paesi della zona euro per espellere le forze russe dall’area prima che sia troppo tardi.

 

Chernobyl è una bomba congelata nel tempo

Chernobyl è stata divisa in due zone. Da un lato la zona zero a 30 km dal reattore nucleare, per evitare gli effetti delle radiazioni che restano comunque al 10% della loro forza iniziale; e dall’altro, le terre abbandonate a 5.200 km di distanza, dove non c’è fauna o flora vivente.

Fino all’inizio del combattimento, pochissime persone erano autorizzate ad avvicinarsi al ground zero di Chernobyl, per paura delle radiazioni emesse. Ma non sembra più essere così, poiché le truppe russe hanno già sequestrato gran parte della terra abbandonata nel nord, allestendo campi di sorveglianza per impedire il passaggio delle forze ucraine. Inoltre, hanno anche superato la zona zero radioattiva, e si trovano a pochi metri dal sarcofago nucleare installato nell’impianto per coprire i reattori ed evitare che si verifichi un’esplosione inaspettata.

La più grande paura degli scienziati è che più truppe russe si avvicinino all’area di stoccaggio delle scorie nucleari, che è stata colpita dopo l’incendio del 2020.  Non perché potessero subire gli effetti delle radiazioni chimiche dell’uranio sulla loro pelle, come hanno sofferto i 50.000 abitanti della regione di Chernobyl nel 1986. Piuttosto perché potrebbero riattivare l’uranio e generare una terza esplosione nella zona.

Ricordiamo che nel 1986 due gigantesche esplosioni all’impianto fecero esplodere i 2.000 reattori, generando tre tipi di energia (termica, leggera e radioattiva) che si diffusero in 2.600 chilometri quadrati di area sotto forma di ceneri radioattive. Fortunatamente o sfortunatamente, in quel momento la zona era piena di alberi ed edifici che fungevano da “ostacoli” per contenere l’esplosione e trascinare il 70% delle nubi radioattive verso la Bielorussia. Ma questa volta i venti di combattimento non sono a favore, dal momento che non c’è nulla a Chernobyl che possa contenere un’esplosione nucleare. Di conseguenza, se l’attività militare dovesse continuare nell’area, è possibile che tutti sperimenteremo quella che è una vera “guerra chimica”.

 

I possibili effetti nucleari del combattimento a Chernobyl

Pensando allo scenario peggiore, è possibile che si verifichi un’esplosione in Ucraina che distrugga le città vicino a Chernobyl, come ha fatto l’impianto con la Foresta Rossa, che oggi è terra abbandonata. O per la manipolazione intenzionale delle scorie nucleari da parte della Russia, o per negligenza da parte delle truppe militari.

Seguendo questa idea, è probabile che l’Unione europea sperimenterà la sua prima ricaduta radioattiva in un combattimento militare completo, il che significa praticamente vivere una seconda tragedia di Chernobyl. Soprattutto perché questo tipo di pioggia non solo aumenta l’irraggiamento, e quindi il rischio di soffrire di leucemia, cancro della pelle e della tiroide, e problemi respiratori; ma può essere assorbito da piante ed edifici della zona, rendendo tossico tutto ciò che lo circonda.

Sicuramente, qualora ciò dovesse verificarsi, molte aree d’Europa dovrebbero essere evacuate o farebbero la fine di una Chernobyl come è oggi. Qualcosa che nessuno di noi vuole. Tuttavia, è anche possibile che non si verifichi un’esplosione significativa e le truppe da combattimento russe saranno le uniche colpite dalle radiazioni nella Chernobyl naturale; che non è nemmeno positivo per la scienza o l’umanità. Quindi l’unica cosa che possiamo fare è sperare nel miglior risultato possibile.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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