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Il chilogrammo andrà in pensione; in arrivo la costante di planck

Oltre 100 anni fa, più precisamente nel 1889, buona parte del mondo scientifico decise una volta per tutte di creare un’unità di misura valida per tutto il mondo. Si tratta del chilogrammo, le fondamenta del sistema metrico decimale, almeno dal punto di vista della massa, tanto che tutto il mondo lo ha adottato; purtroppo dobbiamo escludere gli Stati Uniti che per atto di ribellione ha scelto il sistema imperiale, la Liberia e la Birmania.

Dall’anno prossimo non lo sarà più in quanto la comunità scientifica ha deciso di passare alla costante di planck in quanto risulta essere più affidabile. In che senso? Un chilo è un chilo, come fa a non essere affidabile? La ragione va ritrovata nel peso originale scelto per calibrare le bilance del mondo, letteralmente parlando.

 

Questione di atomi

In un caveau a Parigi è custodito il peso originale, primo chilogrammo, quello che ha calibrato gli altri strumenti per 119 anni. Il peso è costituito per il 90% da una lega di platino e per il 10% da iridio. Col passare del tempo questi materiali deperiscono o meglio, perdono degli atomi rendendo di fatto il chilogrammo non più un chilogrammo.

Questo aspetto ha reso le misurazioni, le quali avvengono ogni 40 anni, meno affidabili anche se si tratta di un valore piccolissimo. Se tale mancanza può risultare ininfluente nel momento in cui si pesa un chilo di carne, la differenza può diventare disastrosa nel mondo in cui si parla di calcoli più complessi e in cui le misurazioni devono essere affidabili al 100%.

Per questa ragione la costante di planck sembra essere il sostituto ideale la quale si basa su una costante fondamentale della natura che può essere misurata solo attraverso uno strumento speciale. Il metro e il secondo vengono definiti attraverso la velocità della luce e grazie al bilanciamento di crochette anche il chilogrammo potrà basarsi su tale costante; prima si usava una bilancia ora si una una forza elettromagnetica.

Il cambiamento entrerà in vigore a maggio del 2019 e per la persona comune non sarà un cambiamento minimamente percepito per gli studenti forse un po’ di più, mentre per gli scienziati e le industrie sarà una grossa novità e potenzialmente una gatta da pelare.

Giacomo Ampollini

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