L’avvocatessa americana Julia Wenah stava cercando conforto condividendo i suoi pensieri quando un amico l’ha invitata a iscriversi al social network Clubhouse, un’app esclusivamente vocale attraverso cui gli utenti parlano e discutono di argomenti che vanno dalla politica agli affari, alla tecnologia, al networking professionale, allo sport, alla musica e alla religione.
Come funziona il social network Clubhouse e perché conquista sempre più utenti
L’ansia e l’isolamento della dottoressa Wenah si sono intensificati, spingendola vicino al limite, come ha dichiarato lei stessa quando il Covid-19 l’ha resa costretta a casa, lo scorso maggio. Il licenziamento di quasi 2000 dei suoi colleghi a causa della pandemia, l’uccisione di George Floyd e le sue successive conseguenze avevano contribuito ad aggravare il trauma. L’avvocatessa sostiene che la voce sia uno strumento molto intimo; c’è qualcosa di potente nel poter ascoltare l’autenticità, la vulnerabilità e i punti di forza di qualcuno contemporaneamente, e secondo lei questo aiuta ad abbattere le barriere e sottolinea le somiglianze piuttosto che le differenze.
Il fascino uditivo di Clubhouse, nato 11 mesi fa, sta creando una certa frenesia che va al di là del suo status esclusivo. L’app è attualmente disponibile solo per i possessori di iPhone, poiché gli inviti sono così rari che sono persino apparsi in vendita su eBay. L’app, con le sue conversazioni non registrate, ha dimostrato di essere così popolare a livello globale da essere vietata in Cina. Lo scorso giovedì si è tenuta una discussione intitolata “Che diavolo è Clubhouse?” a cui hanno partecipato centinaia di persone la cui lingua comune era un mix di arabo e inglese.
Le chat nelle diverse stanze si svolgono in tempo reale e a tutte le ore. Potremmo pensare alla piattaforma di comunicazione vocale come a una conferenza telefonica intima a cui partecipano migliaia di persone di tutti i ceti sociali. La frase “Sii autentico” è uno dei leit-motiv dell’ambiente.