Se per qualsiasi motivo vi capitasse di fare un viaggio in Brasile e passare nelle regione a nord-est del paese, potreste imbattervi in delle stretture particolari dove una volta c’erano delle foreste. Sono dei tumuli a forma di coni con un’altezza media di 2,5 metri e sono interamente costituiti da terreno del sottosuolo. Con il loro 9 metri di diametro e un’età di circa 4000 anni sono i resti dei nidi di una specie di termiti autoctone del luogo.
Quello che si vede ad occhio nudo, in realtà sono così grandi che si riescono a vedere anche da Google Earth, non sono il vero nido, ma le scorie trasportate dagli insetti durante la costruzione dei tunnel sotterranei. Si stima che sottoterra ci siano migliaia di chilometri di gallerie e a prova di questo ci sono gli oltre 200 milioni di coni; il risultato è una quantità di terra pari a 10 chilometri cubici.
La punta dell’iceberg
Ecco una dichiarazione di Roy Funch, ricercatore dell’Universidade Estadual de Feira de Santana in Brasile: “La quantità di terreno scavato è di oltre 10 chilometri cubici, equivalenti a 4000 grandi piramidi di Giza. Questo è apparentemente lo sforzo di bioingegneria più esteso al mondo da parte di una singola specie di insetti. Forse il più eccitante di tutti: i tumuli sono estremamente vecchi – fino a 4.000 anni, simili alle età delle piramidi.”
La necessità di creare una moltitudine di tunnel così lunghi tanto da creare simili scorie nasce dal bisogno di nutrirsi senza esporsi agli animali presenti in superficie. Le termite procedevano verso superficie solo il minimo per riuscire a nutrirsi delle foglie degli alberi della zona. Attraverso i feromoni si dirigevano al tumulo più vicino e scaricavano la terra.