Un nuovo rapporto dei ricercatori dell’Imperial College di Londra suggerisce che quasi i due terzi dei nuovi casi coronavirus non sono ancora stati individuati. In una dichiarazione, il ricercatore e autore del documento Sangeeta Bhatia ha spiegato come i contagi sono arrivati a raggiungere una cifra che ella stessa definisce “ragionevolmente preoccupante“. “Abbiamo confrontato il numero medio mensile di passeggeri che viaggiano da Wuhan, epicentro dell’epidemia, alle principali destinazioni internazionali con il numero di casi rilevati all’estero. Stimiamo quindi che circa i due terzi di essi potrebbero non essere stati finora rilevati“.
Se si vuole contrastare l’avanzata del coronavirus, resta di vitale importanza la catalogazione dei nuovi casi
Solo una piccola parte dei casi confermati mostra infatti sintomi gravi come la polmonite. Gli scienziati stanno ora cercando di capire come si diffonde il virus e soprattutto se il coronavirus possa essere trasmesso anche da pazienti asintomatici. Questa stima arriva mentre le notizie della diffusione del virus continuano a susseguirsi, con quasi 80.000 casi confermati e oltre 2.300 decessi. Nuovi casi, in particolare in Italia, Corea del Sud e Iran, hanno causato un aumento del numero di casi e morti in tutto il mondo negli ultimi due giorni.
Per quanto riguarda infatti la diffusione del coronavirus al di fuori della Cina, gli scienziati continuano a dirsi preoccupati, nonostante un calo dei contagi registrato nel paese. “Stiamo assistendo ad un aumento dei casi, segnalati soprattutto da paesi e regioni al di fuori della Cina continentale che non avevano avuto collegamenti diretti con la città di Wuhan“, ha osservato Natsuko Imai, co-autore del documento. In definitiva, il rapporto dell’Imperial College dimostra l’importanza dei controlli e della registrazione di ogni singolo caso, se i paesi di tutto il mondo intendono contenere con successo l’epidemia.