Coronavirus: la situazione in Italia dopo una settimana dalla scoperta dei focolai

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A una distanza di una settimana dalla comparsa dei primi casi di contagio da coronavirus legati ai due focolai del Nord Italia, quello in Veneto e Lombardia, la ricerca delle persone coinvolte ha portato alla luce numerosi altri casi. Attualmente sembrerebbe che i casi siano oltre 880; considerando che eravamo partiti con 3, l’aumento è importante. I morti sono saliti a 21 e riguarda sempre persone anziane.

Le regioni che hanno segnalato almeno un caso stanno aumentando sempre più. L’ultima regione ad avere individuato un caso è stato il Lazio. È successo ieri, venerdì 28 febbraio, e riguarda una donna di 38 di Fiumicino. I casi presenti nella regione inizialmente era solo quelli della coppia cinese e gli altri pazienti ricoverati allo Spallanzani. Questi primi casi ormai sono guariti.

La ricerca del paziente 0 è finora stata inutile e probabilmente non si riuscirà mai a scoprire chi sia. Trovarlo ci avrebbe fornito informazioni importanti sia dal punto di vista sanitario, ma anche semplicemente per capire come è nato il tutto. In ogni caso, le ricerche continuano e il governo è al lavoro per cercare di attuare le misure migliori.

 

Coronavirus nel resto del mondo

Da quando l’Italia ha iniziato a fare tamponi in massa scoprendo sempre nuovi casi, ecco che anche gli altri paesi hanno fatto lo stesso trovando sempre nuovi casi, molti dei quali collegati a persone che hanno comunque viaggiato nel nostro paese. Sembrano 63 i paesi con almeno ufficialmente un caso di persone contagiata dal Covid-19.

In Europa i paesi con un caso sono aumentati di 16 rispetto a settimana scorsa mentre Francia, Spagna e Germania stanno trovando sempre più casi. Nel resto del mondo invece continua a preoccupare la Corea del Sud che ormai ha quasi raggiunto i 3.000 casi ufficiali, il Giappone che sta comunque registrando un aumento e l’Iran. Da questo paesi sono partiti molti del contagi che hanno interessato l’are del Medio Oriente.

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