Il numero di nuovi casi di coronavirus, oltre 17.000 fino ad oggi, ha già raggiunto e superato i circa 8.000 contagi registrati per l’epidemia di SARS del 2003. Tuttavia, gli scienziati continuano a trovare diverse somiglianze tra i due virus. Le analisi delle cellule viventi mostrano che il nuovo virus, chiamato 2019-nCoV, utilizza lo stesso “aggancio” cellulare per entrare nelle cellule che utilizzava il virus SARS, hanno fatto sapere i ricercatori.
Sia il coronavirus 2019-nCoV, sia la SARS attaccano la stessa proteina per accedere alla cellula ed infettarla
Secondo lo studio, il nuovo coronavirus sfrutta proprio tale via d’ingresso, nota come “enzima di conversione dell’angiotensina II” o ACE2, per entrare ed infettare le cellule in maniera molto simile a come agiva il virus responsabile della SARS. La scoperta, inoltre, fornisce prove concrete che 2019-nCoV si “attacca” all’ACE2 per ottenere l’accesso alla cellula, selezionando il blocco cellulare da aggredire con una proteina “appuntita” notata dagli scienziati sulla superficie del virus.
Zheng-Li Shi, virologa presso l’Istituto di virologia di Wuhan, in Cina, e i suoi colleghi hanno analizzato campioni del nuovo virus provenienti da sette pazienti che erano stati ricoverati in ospedale a fine dicembre. I ricercatori hanno isolato il virus da uno di essi e lo hanno utilizzato per infettare cellule cresciute in laboratorio. Quando le cellule mostravano la proteina ACE2 sulla loro superficie, il virus riusciva a penetrare in esse molto facilmente; proprio tale meccanismo potrebbe aver causato la trasmissione dagli animali all’uomo.
Intanto, gli scienziati sono quasi sicuri che la fonte da cui il virus ha avuto origine siano i pipistrelli, altro tratto comune con la SARS
I ricercatori ora hanno la conferma che le persone infettate dal coronavirus 2019-nCoV possono trasmettere il virus ad altri anche in assenza di sintomi. Questo aspetto è peraltro piuttosto comune nel virus dell’influenza, anche se ciò non fa chiarezza sul come il virus riesca a penetrare così in profondità nella cellula per aggredire la ACE2, che si trova ad un livello tutt’altro che superficiale della membrana cellulare.
Infine, è ormai quasi certo che il nuovo coronavirus abbia avuto inizio dai pipistrelli, stando a quanto riferiscono i ricercatori; si tratta quindi dell’ennesima somiglianza con la SARS. Il confronto dei campioni di virus dei pazienti con altri tipi noti di coronavirus ha mostrato che 2019-nCoV è infatti strettamente correlato ad un coronavirus già trovato nei pipistrelli, suggerendo che questi animali siano la fonte originaria del virus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero.