Gli Stati Uniti continuano con la vaccinazione di massa, ma nel frattempo nasce un nuovo problema. Agli antipodi dei cinquanta stati sono stati identificati due ceppi diversi di questo coronavirus, uno a New York e uno in California. Entrambi potrebbero risultare può contagiosi rispetto alle precedenti varianti più diffuse.
Quella a New York apparentemente è stata sequenziata per la prima volta verso novembre, ma solo ora è scattato l’allarme. Ormai è il responsabile di un quarto dei nuovi contagi in quello stato nello specifico. Il suo nome è B.1.526. Le modifiche di fatto presenta alla proteina spike, secondo gli esperti in materia, potrebbero risultare un problema per l’efficacia della risposta immunitaria.
Questo ceppo di coronavirus sembrerebbe essere in grado di battere più facilmente le difese immunitarie fornite dai vaccini attualmente in uso. Come con le altre varianti c’è quindi un rischio di aumento di contagi maggiore anche nonostante l’aumento delle persone immuni.
Coronavirus: i nuovi ceppi
In California il ceppo è il B.1.427 e sembra essere il responsabile di più del 50% dei nuovi contagi in 44 contee diverse. In questo caso il pericolo maggiore della variante è la facilità con cui si diffonde tra persone e persone, ma non sembra essere più resistente ai vaccini.
A causa di tutte le nuove varianti comparse in giro per il mondo le case farmaceutiche hanno iniziato a sviluppare varianti di vaccino adatte a combatterle. Attualmente sia Moderna che Pfizer e BioNTech si sono concentrate su quella sudafricana che a differenza di quella inglese ha dimostrato di essere più brava a evitare gli anticorpi delle persone teoricamente immuni. In sostanza, abbiamo davanti ancora un lungo viaggio prima di poterci dichiarare fuori dall’emergenza.
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