Attualmente si parla di tre possibili vaccini contro il coronavirus in arrivo a breve, anche se uno di questi potrebbe essere andato incontro a una nuova battuta di arresto. Secondo gli esperti in materia però, questi trattamenti e i potenziali nuovi che arriveranno potrebbero risultare complementari. In che senso? Nel senso che il trattamento cambierebbe a seconda della fascia di età.
La possibilità è nata proprio dal fatto che il vaccino di AstraZeneca è risultato essere meno efficace nelle persone più anziane. Oltre a questo, l’efficacia generale è un fattore importante da prendere in considerazione. Più alta e più sarebbe sensato usare il trattamento in questione per le fasce più a rischio. Allo stesso modo, un vaccino con efficacia minore sarebbe più accettabile per i giovani e gli adulti in salute.
Coronavirus: l’arrivo dei vaccini
L’idea, in un certo senso, è imitare quello che avviene in alcuni paesi con le campagne per i vaccini antinfluenzali. Vengono dati tre tipi diversi a seconda se si è un bambino, un adulto o un anziano. Il motivo riguarda il fatto che ci sono tipologie più efficaci in alcuni casi e altri in altri ancora. In questo caso invece, si andrebbe più che altro per cercare comunque di creare un’immunità più ampia possibile.
Attualmente ora bisogna capire quanto sono effettivamente efficaci i vaccini, come si comportano soprattutto su chi ha più possibilità di andare incontro a un contagio, come gli operatori sanitari. C’è da dire che i dati sono promettenti visto che i normali vaccini antinfluenzali sono molto meno efficaci dei vaccini di Pfizer e di Moderna.
Ph. credit: RMIT University