Un nuovo studio ha fornito il colesterolo deuterato per ottenere una migliore e maggiore comprensione di come la proteina spike del Covid-19 infetta le cellule umane, attraverso un meccanismo di fusione della membrana. Nei composti deuterati è l’idrogeno che viene sostituito dal deuterio. Il colesterolo deuterato può essere utilizzato come sonda molecolare per determinare come quest’ultimo si espande sulla membrana. Inoltre è in grado di determinare l’ordine impilamento degli strati di membrana.
I ricercatori dell’Università di Cambridge hanno chiarito come i peptidi di fusione, brevi sequenze proteiche, inizino l’infezione da Covid utilizzando un modello di interazioni di membrana. I peptidi fungono da ponte tra la membrana ospite e l’involucro virale per promuovere la fusione.
Covid-19, ecco come il virus infetta le cellule umane
Una fase critica dell’infezione si verifica quando l’involucro della proteina spike del Covid-19 si fonde con la membrana della cellula ospite per creare un percorso che permette al virus di entrare. Oltre a chiarire due potenziali meccanismi molecolari, hanno scoperto che sia il calcio che il colesterolo influenzavano le interazioni tra i peptidi e la membrana della cellula ospite. Il team di ricercatori ha utilizzato un’insieme di tecniche di analisi dei neutroni per essere in grado di distinguere tra gli strati delle membrane virali e dell’ospite e altre tecniche di neutroni per comprendere i cambiamenti dinamici delle membrane.
Il colesterolo era un componente chiave del modello di membrana cellulare e forniva un contrasto che poteva essere distinto dagli altri componenti dello strato. La presenza o l’assenza di calcio può influenzare l’orientamento della molecola di colesterolo, facendola diventare più spessa o più sottile. Sebbene lo scattering di neutroni associato a questa ricerca sia stato effettuato presso l’Institut Laue-Langevin in Francia, molti degli utenti scelgono di rivolgersi ad ANSTO per utilizzare gli strumenti di scattering di neutroni perché possono accedere facilmente ai composti deuterati su misura dell’NDF. La nostra struttura può produrre quantità relativamente grandi, che sono generalmente necessarie negli esperimenti sui neutroni.
Foto di Lothar Dieterich da Pixabay