Il coronavirus, e di conseguenza il Covid-19, riesce a colpire sostanzialmente ogni tessuto del nostro organismo. I danni possono presentarsi in ogni organo, dai polmoni fino ad arrivare al cervello. Durante questi due anni di pandemia quest’ultimo è stato studiato attentamente e di recente si è scoperto qualcosa di più in merito. Sono stati certificati cambiamenti simili a quelli causati dal morbo di Alzheimer.
Si parla soprattutto dei pazienti più gravi di Covid-19, quelli che poi sono andanti incontro alla morte a causa della malattia. L’effetto principale è l’accumulo della proteina tau così come quantità eccessiva della proteina beta-amiloide. Lo studio, seppur piccolo in quanto ha preso in esame 10 persone alla Columbia University, a dato un esito poco contestabile sulla qualità dei risultati.
Covid-19: l’effetto sul cervello
Il vaccino contro il Covid-19 viene suggerito per diversi motivi. Ovviamente il principale è quello legato all’impedire il maggior numero di morti, ma non solo. Questa malattia è nuova e gli effetti a lungo termine sono ancora sconosciuti. Si è visto come per la maggior parte il tutto passa senza sintomi mentre per chi ne presenta, sono molto diversi rispetto ad altre persone. Oltre a queste differenze, ce ne sono tante nella guarigione.
Un esempio è quello che viene chiamato Long Covid dove nonostante si è guariti, nel senso che il virus non è più in circolo nel corpo, alcuni sintomi persistono. Tra quelli più comuni ci sono quelli che interessano le facoltà cognitive. Molti descrivono una perenne nebbia cerebrale o sintomi simili.