Foto di Pete Linforth da Pixabay
Dopo le varianti Covid-19 più conosciute come quelle del Regno Unito, Sud Africa e Brasile quella che fa preoccupare ad oggi è la variante californiana. Sembrerebbe che sia più contagiosa e molto più pericolosa e potrebbe sfuggire ai vaccini. La nuova variante ha 3 modifiche dell’amminoacido nella proteina spike. Per interpretare questo nuovo insieme di alterazioni, è utile rivedere ciò che si sa sulle varianti recenti che sono diventate predominanti in altre regioni del mondo.
Si sta diffondendo rapidamente negli Stati Uniti e ha raggiunto anche altri paesi e continenti, come Danimarca, Australia, Regno Unito e altri, ma fortunatamente non risulta ancora nessun caso documentato in Italia. Le analisi su più di 10mila campioni nel paese hanno mostrato che il primo caso documentato risale a luglio 2020, come si legge nello studio condotto anche se la variante non è stata rilevata fino ad ottobre 2020.
È probabile che l’emergere di questa e di altre nuove varianti sia un evento comune fino a quando la diffusione di questo virus non sarà ridotta. Ciò sottolinea l’importanza di un approccio globale alla sorveglianza, al monitoraggio e alla distribuzione dei vaccini. L’approccio dovrebbe essere sistematico e includere la valutazione in vitro della sensibilità alla neutralizzazione da parte di anticorpi monoclonali e sieri vaccinati.
Le informazioni sono ancora ridotte e gli autori dello studio specificano che a oggi non è possibile stabilire gli effetti sulla trasmissibilità e sulla gravità della malattia Covid-19. Tuttavia sulla base dei primi dati il sospetto che sia più contagiosa e pericolosa c’è. I ricercatori hanno mostrato che la forma mutata potrebbe essere più contagiosa del 40%, simile all’aumento del 30-50% della trasmissibilità della variante inglese. Inoltre, le persone colpite da questa forma del virus avrebbero una carica virale doppia e aumenterebbe la mortalità associata.
La nuova forma potrebbe anche rendere un po’ meno efficaci gli attuali vaccini, anche se quest’attenuazione risulterebbe dalle prime prove meno intensa. Attualmente il ministero della Salute inglese ha mostrato che la variante cosiddetta inglese, non sembrerebbe inficiare l’efficacia degli attuali vaccini. Gli esperti raccomandano di fare quanto prima con la campagna vaccinale.
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