Delfino estinto 25 milioni di anni fa era il principale predatore nella sua comunità

Date:

Share post:

Un team di scienziati ha recentemente identificato uno scheletro quasi completo di un antenato dei delfini lungo 4,8 metri che viveva nell’odierna Carolina del Sud durante l’era dell’Oligocene, circa 25 milioni di anni fa.

Oltre ad essere molto lungo, l’animale aveva grandi denti per la preda e sembra essere stato in grado di cacciare ad alta velocità come un’orca. L’articolo scientifico è stato pubblicato su Current Biology.

 

Un delfino… crudele!

Lo scheletro è stato trovato negli anni ’90, ma è stato classificato in modo errato: è il primo scheletro di Ankylorhiza tiedemani (quasi completo) ad essere analizzato. Finora, questa creatura è stata studiata solo da un fossile parziale del muso.

Gli scienziati ritengono che l’animale sia stato un predatore violento e che abbia riunito una miscela delle caratteristiche della balena assassina e del delfino, il che fornisce una maggiore comprensione dell’evoluzione parallela di queste due specie di animali marini. Le caratteristiche si saranno evolute in parallelo, invece di essere state ereditate dallo stesso antenato.

Robert Boessenecker, ricercatore presso il College di Charleston, ha spiegato che l’evoluzione parallela era dovuta agli ambienti acquatici simili che i due animali occupavano. Anche se sembra ovvio che gli animali nello stesso ambiente sviluppino caratteristiche simili non è necessariamente un modello.

I delfini giganti si sono estinti circa 23 milioni di anni fa. Da allora, altre balene e delfini sono emersi sulla Terra, anche se oggi l’unica balena predatrice (e temibile) è l’orca.

Le balene e i delfini hanno una lunga e complessa storia evolutiva e potremmo non esserne consapevoli, sulla base di specie moderne. La documentazione fossile ha aperto questo lungo e tortuoso percorso evolutivo. Fossili come Ankylorhiza aiutano a chiarire l’intera storia“, ha concluso Boessenecker.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Related articles

Cannabis: l’effetto del consumo sulla fertilità maschile

Per anni, molti studi hanno attributi alla cannabis la possibilità di ridurre la fertilità negli uomini a causa...

Il DNA può essere hackerato: lo scenario inquietante che preoccupa gli scienziati

I ricercatori lanciano un avvertimento: la cyber-biosicurezza è in ritardo rispetto ai progressi nella genomica di nuova generazione....

Perché alcuni cervelli faticano nei luoghi rumorosi: la scienza dietro la sensibilità al rumore

Per molte persone, lavorare in un bar affollato o prendere la metropolitana durante l’ora di punta è solo...

La stimolazione del nervo vago: una nuova speranza per chi soffre di PTSD

Un’innovativa tecnica di neuromodulazione sta guadagnando attenzione nel mondo medico per la sua capacità di trattare disturbi psichici...