News

Una ricerca rileva differenze nelle risposte anticorpali al Covid-19

La speranza per un futuro senza paura del Covid-19 si riduce agli anticorpi circolanti e alle cellule B della memoria (linfociti). A differenza degli anticorpi circolanti, che raggiungono il picco subito dopo la vaccinazione o l’infezione solo per scomparire pochi mesi dopo, le cellule B della memoria possono circolare per prevenire malattie gravi per decenni. E si evolvono nel tempo, imparando a produrre “anticorpi della memoria” successivamente più potenti, più capaci di neutralizzare il virus e più capaci di adattarsi alle varianti.

La vaccinazione produce maggiori quantità di anticorpi circolanti rispetto all’infezione naturale. Ma un nuovo studio suggerisce che non tutte le cellule B di memoria sono uguali. Mentre la vaccinazione dà origine a cellule B della memoria che si evolvono nell’arco di poche settimane, l’infezione naturale dà origine a cellule B della memoria che continuano ad evolversi per diversi mesi, producendo anticorpi molto potenti in grado di eliminare anche le varianti virali.

I risultati evidenziano un vantaggio conferito dall’infezione naturale rispetto alla vaccinazione, ma gli autori avvertono che i benefici di cellule B di memoria più forti non superano il rischio di disabilità e morte per Covid-19.

 

Il corpo contro il Covid-19

Quando un virus entra nel corpo, le cellule immunitarie producono immediatamente orde di anticorpi circolanti. Soldati di fanteria del sistema immunitario, questi anticorpi lavorano intensamente, ma decadono a ritmi variabili – a seconda del vaccino o dell’infezione – possono proteggerci per mesi o anni, ma poi diminuiscono di numero, consentendo una possibile reinfezione.

Il sistema immunitario ha un piano di riserva: un gruppo d’élite di cellule B della memoria che sopravvivono agli anticorpi circolanti per produrre i cosiddetti anticorpi della memoria, che forniscono protezione a lungo termine. Gli studi suggeriscono che le cellule B della memoria del vaiolo durano per almeno 60 anni dopo la vaccinazione; quelli dell’influenza spagnola , quasi un secolo. E mentre le cellule B della memoria non bloccano necessariamente la reinfezione, possono prevenire gravi forme di malattia.

Recenti studi hanno suggerito che entro cinque mesi dalla ricezione del vaccino o dalla guarigione da un’infezione naturale, alcuni di noi non conservano più abbastanza anticorpi circolanti per tenere a bada il nuovo coronavirus, ma le nostre cellule B della memoria rimangono vigili. Fino ad ora, tuttavia, gli scienziati non sapevano se i vaccini potessero fornire il tipo di risposte robuste delle cellule B di memoria osservate dopo l’infezione naturale.

 

Il vantaggio della convalescenza

Nussenzweig e colleghi hanno deciso di rilevare eventuali differenze nell’evoluzione delle cellule B della memoria confrontando campioni di sangue di pazienti convalescenti con covid-19 con quelli di individui vaccinati con RNA messaggero o mRNA (i vaccini Moderna e Pfizer/BioNTech), che non avevano subito un’infezione naturale.

La vaccinazione e l’infezione naturale hanno generato un numero simile di cellule B di memoria. Le cellule B della memoria si sono evolute rapidamente tra la prima e la seconda dose di vaccini mRNA, producendo anticorpi della memoria sempre più potenti. Ma dopo due mesi, i progressi si sono fermati. Le cellule B della memoria erano presenti in gran numero e stavano esprimendo potenti anticorpi, ma non stavano diventando più forti. Sebbene alcuni di questi anticorpi possano neutralizzare delta e altre varianti, non è stato riscontrato alcun miglioramento complessivo dell’ampiezza.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Recent Posts

Alzheimer: leggere il respiro per una diagnosi precose

Il morbo di Alzheimer non è curabile, difficilmente prevedibile in quanto non si conosce appieno il percorso dietro l'origine, ma…

23 Febbraio 2025

Dieta volumetrica: il segreto per perdere peso senza soffrire la fame

La dieta volumetrica è un regime alimentare ideato dalla nutrizionista Barbara Rolls, basato sul principio di assumere alimenti con un…

23 Febbraio 2025

Mistero sul Tamigi: il segreto dei cadaveri dell’Età del Bronzo

Negli ultimi cento anni, il fondale del Tamigi ha restituito centinaia di ossa umane, portando alla luce un mistero che…

23 Febbraio 2025

Nuovo coronavirus nei pipistrelli scoperto in Cina: rischio per l’uomo?

Un team di ricercatori cinesi ha identificato un nuovo ceppo di coronavirus nei pipistrelli, denominato HKU5-CoV-2. La scoperta arriva dall’Istituto…

23 Febbraio 2025

iPhone 17 Pro Max: un render mostra il design in anticipo

Nonostante un nuovo iPhone sia stato presentato pochi giorni fa, sul web già si pensa ai modelli che usciranno nei…

23 Febbraio 2025

Sindrome post-vaccinazione Covid-19: sintomi, rischi e cosa dice la scienza

La campagna di vaccinazione contro il Covid-19 ha rappresentato un passo cruciale nella lotta alla pandemia, contribuendo in modo significativo…

23 Febbraio 2025