Le differenze di genere, ovvero di sesso, delle persone, non denota solo diversi comportamenti e tratti fisici, ma anche differenze dello sviluppo del cervello, che possono anche riguardare i disturbi dello spettro acustico, come spiegato recentemente sul sito The Conservation.
Le differenze di genere
Sono state svolte due ricerche scientifiche che hanno dimostrato le teorie precedenti, una delle differenze di genere, e una seconda sull’influenza di quest’ultime sui disturbi acustici. La prima teoria, quella di sistematizzazione ed empatia ipotizzava che, nello sviluppo nelle donne si sviluppava maggior empatia( rispondere in modo appropriato) mentre invece per gli uomini la capacità di sistematizzazione (costruire un sistema definito da regole).
La seconda teoria, quella detta cervello estremamente maschile, afferma che in persone con disturbi dello spettro acustico, i punteggi di test appaiono più alti nella sistematizzazione rispetto all’empatia, avvicinandosi più al “cervello maschile”.
Le conferme delle teorie
Lo studio è stato effettuato su oltre 700.000 persone, di cui 36.000 con disturbi acustici, confermando entrambe le teorie precedenti. Nei vari test, i maschi hanno risposto con valori più alti nei punteggi della sistematizzazione rispetto le femmine, al contrario dell’empatia. Inoltre, in tutte le persone con disturbi da spettro acustico, indipendentemente dal genere, prevale la capacità di sistematizzazione rispetto all’empatia.
Questi risultati vanno ovviamente presi con le pinze e sono dati prettamente scientifici. Non bisogna semplificare il tutto, per esempio pensando che le persone affette da autismo non provino empatia, c’è solo una maggiore difficoltà nel capire i segnali che si ricevono dal tono della voce o dalle espressioni facciali, rendendole solo confuse, e non indifferenti. Infine, non bisogna pensare in base al test e vedere queste persone come ipermascoline basandosi esclusivamente sui risultati scientifici della ricerca.