Un team di ricercatori composto da membri di diverse istituzioni sia negli USA che in Cina, ha scoperto due particolari stalagmiti, nella grotta di Hulu in Cina. Queste particolari formazioni, potrebbero offrire un modo per migliorare l’accuratezza della tecnica di datazione con il Carbonio 14.
Lo studio e le due stalagmiti sono state descritte in un articolo sulla rivista Science.
La datazione al Carbonio 14 è stata la tecnica principale dell’archeologia a partire dagli anni’50, ed è largamente utilizzata anche nello studio dei cambiamenti climatici.
Questa tecnica presenta però un difetto, ovvero l’accuratezza dei suoi risultati dipende fortemente dalle percentuali di carbonio presenti nell’atmosfera nel periodo in questione. Questo non rappresenta un problema per l’era moderna, ma è meno preciso nella datazione degli elementi più antichi. Fino ad ora per determinare le percentuali di carbonio atmosferico in un dato periodo, gli studiosi hanno usato alberi fossilizzati e barriere coralline, ma in questo modo si riscontrano problemi quando bisogna tornare indietro di decine di migliaia di anni.
Le stalagmiti della grotta di Hulu
Proprio in questo aspetto si rivela utile il ritrovamento delle due stalagmiti della grotta di Hulu, che offrono una misura accurata dei rapporti di carbonio atmosferico fino a 54.000 anni fa.
le stalagmiti sono colonne formate da acqua minerale che gocciola sui pavimenti delle caverne per migliaia di anni. Evaporando le gocce lasciano dietro di sé dei minerali residui che si accumulano, goccia dopo goccia, formando alte colonne.
Per recuperare i dati del rapporto di carbonio, i ricercatori hanno usato una tecnica di datazione isotopica, la datazione torio-230.
Ripetendo l’esame su centinaia di sottilissimi strati nelle stalagmiti, si è ottenuto il rapporto di carbonio atmosferico per un dato momento storico.
I risultati rappresentano quindi una linea temporale della percentuale di carbonio atmosferico, senza precedenti, che si rivelerà preziosa per migliorare l’accuratezza della datazione al C-14.
In futuro, quindi gli archeologi potranno fornire datazioni più accurate per i materiali organici ritrovati durante gli scavi.