Le sonde sonore Cluster hanno registrato quello che al primo ascolto potrebbe sembrare il suono di una navicella aliena. In realtà si tratta di qualcosa di molto meno fantascientifico e più reale. Altro non è infatti che il suono che emette la Terra quando viene investita da fenomeni violenti, come una tempesta solare.
Il suono della Terra registrato dalla missione Cluster e analizzato dall’ESA
Ciò che le sonde Cluster hanno registrato è la variazione magnetica del nostro Pianeta durante una tempesta solare. Questo tipo di eventi infatti, come sappiamo, sconvolge il campo magnetico della Terra quando lo investe.
I dati della missione Cluster sono stati raccolti ed analizzati da un gruppo di ricercatori dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), presso l’Università di Helsinki. Il team ha preso in esame circa vent’anni di registrazioni, effettuate da quattro sonde che orbitano attorno al nostro Pianeta. Nel corso degli anni le quattro sonde hanno registrato le variazioni del campo magnetico terrestre causate dalle tempeste solari.
La sonificazione dei dati: ecco il canto della Terra colpita dai venti solari
Dopo aver analizzato i dati, il team dell’ESA ne ha eseguito una sonificazione, ovvero ha trasformato in suono le variazioni del campo magnetico. Le onde magnetiche delle regioni superiori del campo magnetico, vengono alterate dall’impatto con le particelle cariche del vento solare, ed i ircercatori hanno trasformato in suono queste alterazioni.
Il risultato della sonificazione di queste alterazioni è stato pubblicato dall’ESA in un video, postato anche sui canali social dell’Agenzia Spaziale Europea.
La ricerca fa parte del progetto VLASIATOR, una simulazione basata sulla teoria di Vlasov a 6 dimensioni. L’obiettivo è simulare l’intero spazio vicino alla Terra su scala globale usando l’approccio cinetico ibrido-Vlasov, per studiare i processi fondamentali del plasma (riconnessione, accelerazione delle particelle, shock) e ottenere una comprensione più profonda del tempo spaziale.