Gli effetti del lockdown sulle persone sono multipli, anche su quelle che potremmo definire dipendenze, anche se in realtà c’è più tolleranza in merito. Per quanto riguarda i britannici, uno studio condotto nel Regno Unito ha visto come le persone hanno diminuito il consumo di sigarette e affini, ma hanno aumentato il consumo di alcool.
Secondo lo studio condotto da ricercatori dell’Istituto di salute e benessere dell’Università di Glasgow, la percentuale di chi beve quattro o anche più volte a settimana è sensibilmente aumentato. Questo, ovviamente, risulta essere un rischio per la salute delle persone e il governo dovrebbe intervenire per evitare ricadute sulla salute.
La ricerca si è basata raccogliendo i dati di oltre 27.000 persone. Non è stato solo rivelato che il consumo di alcool è aumentato, ma che anche il disagio psicologico è in salita; le due cose sembrano naturalmente collegate.
L’effetto del lockdown: si beve di più
Nello specifico, chi si ubriaca è il 16,2% del totale, mentre due anni fa il totale era il 10,8%. Per quanto riguarda chi beve quattro o più volte a settimana, si è passati dal 13,7% di due anni fa al 22,00% di adesso. Per quanto riguarda le differenze di età, nella fascia intorno ai 25 anni i numeri non sono cambiati, ma sono aumentati con il salire dell’età.
Le parole della dottoressa Claire Niedzwiedz: “Comprendere gli impatti sulla salute del blocco è importante, poiché è probabile che ulteriori periodi di allontanamento fisico siano necessari in molti paesi per un po ‘di tempo, soprattutto perché il rischio di ulteriori rimangono ondate di infezione. Questi impatti possono influenzare in modo sproporzionato sottogruppi specifici della popolazione, con la preoccupazione che i giovani, le donne e i gruppi svantaggiati possano essere maggiormente a rischio. L’aumento del disagio psicologico e del consumo di alcol nel Regno Unito evidenzia la necessità di considerare come i potenziali danni alla salute associati al blocco misure possono essere mitigate, soprattutto per coloro che sono più a rischio.”