Il 2020 sembrerebbe essere un anno particolarmente propizio per la nascita di nuove malattie. A parte l’amara ironia, sembra non esserci pace su questo fronte, stando a quanto riporta la CNN parlando di una strana forma di epatite, denominata “E”, che ha avuto origine nei topi e che sembrerebbe aver compiuto il famigerato “salto di specie”, arrivando ad infettare anche l’uomo. In realtà, il primo caso di infezione umana risale al 2018 e interessò un 56 enne di Hong Kong. A questo primo caso ne sono seguiti circa altri 10 e l’ultimo riguarda un uomo di 61 anni.
La malattia è piuttosto seria, causando in primo luogo febbre e un ingrossamento del fegato, oltre ad itterizia. “Ci siamo improvvisamente trovati di fronte ad un virus capace di infettare anche l’uomo, dopo essersi diffuso tra i topi“, ha dichiarato Siddharth Sridhar, microbiologo che ha partecipato alla scoperta. I nuovi casi registrati in questi giorni suggeriscono che “potrebbero esserci anche diverse persone infette di cui non abbiamo modo di conoscere il numero“, tant’è vero gli scienziati non conoscono ancora le modalità di contagio. Una prima rassicurazione arriva però dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui la trasmissione avverrebbe solo attraverso l’acqua o oggetti contaminati, escludendo che il consumo di carne animale abbia in ruolo nella vicenda.
Il virus, originato nei topi, causa una forma di epatite piuttosto seria, ma la situazione è ancora poco chiara
Tuttavia, non è ancora chiaro in che modo l’ultimo contagiato sia entrato in contatto con il virus: l’uomo non avrebbe viaggiato di recente, non avrebbe avuto contatti con topi o fonti d’acqua contaminata, nè tanto meno qualcuno dei suoi familiari avrebbe mostrato sintomi sospetti. Inoltre, i tempi d’incubazione del virus sono ancora sconosciuti, rendendo molto più complicato risalire alla catena di contagi. “L’unica cosa certa è che i topi sono portatori del virus e che questo sia in grado di passare all’uomo. Tuttavia, l’anello mancante riguarda proprio le modalità di trasmissione, che ancora non conosciamo“, ha dichiarato Sridhar.
Nonostante in tutto il mondo si sia ancora nel pieno dell’emergenza coronavirus, le autorità cinesi suggeriscono che un’accurata derattizzazione del territorio possa essere una soluzione per scongiurare il dilagare della malattia, ma gli esperti hanno comunque raccomandato alla popolazione di Hong Kong di adottare tutte le misure di igiene personale preventive: lavarsi le mani accuratamente, conservare i cibi adeguatamente e igienizzare con cura gli spazi abitativi; un mantra che anche dalle nostre parti siamo ormai abituati a sentire e a mettere in pratica molto bene.