Lo spazio è lo spazio. Non ci sono parole adatte a descriverlo. A guardarlo da lontano sembra calmo, un luogo quasi infinito dove regna il silenzio. In realtà non è così, ma è pieno di eventi caotici e distruttivi, basti pensare alle stelle. Tra i tanti fenomeni che popolano l’universo, gli scienziati hanno classificato una nuova tipologia di esplosioni.
Individuata per la prima volta un paio di anni fa, è stata classificata solo ora. Il fenomeno aveva prodotto così tanta luce che inizialmente si pensava fosse il frutto di un evento molto vicino a noi. Non esattamente. È avvenuto a una distanza di 200 milioni di anni luce e il suo nome attuale è la Mucca; il nome completo sarebbe AT2018cow. Un’esplosione unica che ha prodotto una luminosità senza pari.
Esplosioni spaziali degne di nota: i FBOT
Da quando la Mucca è stata avvistata, solo altri due eventi simili sono stati intercettati. Ora prendono il nome di FBOT, il quale sta per Transitori Ottici Fast Blue. In questo caso l’evento ha avuto una potenza di 10 supernova. Apparentemente hanno già deciso di affibbiare nomi di animali e questi fenomeno e quindi ci dobbiamo abituare.
Un altro evento è stato soprannominato il Koala, o meglio ZTF18abvkwla e a questo giro l’esplosione è avvenuta molto più lontana, a 3,4 miliardi di anni luce. Il secondo, ancora senza nome di animale, è CSS161010 ed è avvenuto a 500 milioni di anni luce.
La differenza con l’esplosioni delle supernova, almeno secondo gli scienziati, risiede in una nuvola di materiale che circonda la stella che esplode, il frutto di una seconda stella che ha passato il tempo a rubare materiale dalla prima dando origine a tale formazione. Nel momento che la prima esplode, l’incontro con i materiali accumulati esternamente produce il lampo luminoso.