Con il cambiamento climatico ci si deve anche preoccupare del fatto che virus e batteri antichi si liberino nel mondo dal ghiaccio che si scioglie. Ovviamente un punto ovvio di questo fenomeno è che ad un certo punto questi agenti patogeno siano finiti intrappolati, di fatto è quello che avviene normalmente nel mondo, più in altri luoghi, come l’Everest.
La montagna più alta del mondo è costantemente scalata da alpinisti ogni anno e tra le tante cose che portano lassù, spazzatura soprattutto, si lasciano dietro anche altro. Sull’Everest gli scalatori finiscono per lasciare pezzi di sé, tanti batteri, virus, germi è altro. Questi si accumulano grazie alle resistenze di cui sono forniti. Un nuovo studio ha rivelato l’impatto che lascia l’uomo durante le proprie escursioni.
I germi lasciati sull’Everest dagli scalatori
Le parole dei ricercatori: “C’è una firma umana congelata nel microbioma dell’Everest, anche a quell’altitudine. Se qualcuno si è anche soffiato il naso o ha tossito, questo è il tipo di cosa che potrebbe presentarsi. Prevediamo che se campionassimo nelle aree più utilizzate dall’uomo sulla montagna potremmo trovare ancora più prove microbiche dell’impatto umano sull’ambiente.”
Quando questi microbi escono dal corpo degli scalatori finiscono per la maggior parte per morire o per andare in letargo. C’è una traccia di questi che però che finiscono per continuare a crescere nonostante le condizioni estreme dell’Everest anche per via della presenza praticamente illimitata di acqua, seppur congelata. Questo scenario rende di fatto ancora più pericoloso il fatto che questo ghiaccio si sta sciogliendo liberandoli e portandoli a valle.