La sindrome di Rett è una rara e grave malattia neurologica genetica, che colpisce quasi esclusivamente le bambine. Non esiste una cura definitiva, ma una nuova speranza arriva dal Portogallo, dove i ricercatori dell’Università del Minho stanno testando un farmaco sperimentale, NLX-101, con risultati promettenti.
Una malattia complessa e debilitante
Causata principalmente da una mutazione del gene MECP2, la sindrome di Rett si manifesta nei primi anni di vita con una regressione progressiva delle abilità motorie e cognitive, accompagnata spesso da episodi di apnea e disturbi neurologici severi. I sintomi compromettono pesantemente la qualità e la durata della vita.
NLX-101: un possibile alleato contro apnee e deficit cognitivi
Il nuovo farmaco è stato testato su un modello animale della malattia, con due risultati fondamentali:
- Prevenzione del deterioramento cognitivo, quando somministrato in fase precoce e in modo continuativo;
- Riduzione significativa delle apnee già dopo una singola dose.
NLX-101 agisce in modo mirato su un sottotipo di recettori della serotonina (5-HT1A), presenti in regioni del cervello che regolano le funzioni cognitive e respiratorie. Questo approccio selettivo permette di massimizzare gli effetti terapeutici riducendo al minimo gli effetti collaterali.
Verso una nuova era della terapia per la sindrome di Rett?
La ricercatrice Daniela Monteiro-Fernandes, parte del team che ha condotto lo studio, sottolinea che NLX-101 “potrebbe contribuire a un miglioramento significativo dei sintomi debilitanti della malattia, come i deficit cognitivi o le apnee, che spesso mettono a rischio la vita dei pazienti”.
Sebbene i risultati preclinici siano incoraggianti, sarà necessario condurre ulteriori studi clinici sull’uomo per valutarne sicurezza, tollerabilità ed efficacia a lungo termine.
Una speranza concreta per il futuro
Lo studio dell’Università del Minho rappresenta un passo avanti importante nella ricerca di terapie mirate e innovative per la sindrome di Rett. Anche se la strada è ancora lunga, NLX-101 potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui questa patologia viene trattata, restituendo speranza a pazienti e famiglie.