Le femmine di Eterocefalo glabro fertili per tutta la vita: quali implicazioni per la salute umana

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L’eterocefalo glabro è un piccolo roditore africano che si distingue per il suo aspetto insolito: ha una testa piatta e glabra, priva di peli. Ma quel che lo rende veramente unico è la sua eccezionale capacità riproduttiva. Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications, le femmine di questa specie possono restare fertili per tutta la loro vita.

Questa scoperta è importante non solo per gli scienziati che studiano la biologia riproduttiva degli animali, ma anche per la medicina umana. Infatti, comprendere i meccanismi che permettono alle femmine di eterocefalo glabro di essere fertili per tutta la vita potrebbe aiutare a sviluppare nuove terapie per le donne che lottano con la fertilità.

C’è un segreto?

Il segreto della fertilità delle femmine di eterocefalo glabro sembra essere legato alla presenza di particolari cellule staminali nella loro cervice uterina. Queste cellule producono costantemente nuove cellule uovo, anche quando la femmina è anziana. Inoltre, l’utero delle femmine di eterocefalo glabro è strutturato in modo tale da favorire l’implantazione degli embrioni e la loro sopravvivenza.

L’eterocefalo glabro non è l’unico animale che può riprodursi per tutta la vita, ma la sua eccezionale capacità riproduttiva lo rende un caso molto interessante per gli scienziati. Lo studio della biologia riproduttiva degli animali può fornire importanti informazioni anche per la salute umana, ad esempio per comprendere le cause della menopausa precoce o della diminuzione della fertilità femminile con l’età.

Speriamo che in futuro questa conoscenza possa portare a nuove terapie per le donne che desiderano avere figli.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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