Fitness tracker: perché in Cina vengono messi sui rotoli di carta igienica?

In Cina sta spopolando la notizia che i fitness tracker rileva una frequenza cardiaca su un rotolo di carta igienica, evento ovviamente impossibile.

Oltre ai vari Pc, tablet e smartphone, un altro oggetto tecnologico che sta avendo grande successo sono i fitness tracker. Sono una specie di orologi che hanno diverse funzioni, tra cui la principale è quella di monitorare la frequenza cardiaca della persona. Proprio per questa ottima funzione, tantissimi sportivi, soprattutto chi fa sport aerobici, hanno deciso di acquistarli per monitorare costantemente lo sforzo durante l’attività fisica. Inoltre, recentemente, allo Xiaomi Mi Band 3, uno dei più famosi wearable, è stata aggiunta la modalità NFC per pagare istantaneamente nei negozi. In Cina, ultimamente fanno molto notizia i fitness tracker per un aspetto alquanto bizzarro.

Il caso dei fitness tracker in Cina

I possessori dello Xiaomi Mi Band 3 hanno scoperto, in modo casuale, che se attacchiamo il wearable su un rotolo di carta igienica esso rivela una frequenza cardiaca. Sono numerose le immagini che sono state pubblicate sul caso sui vari social. Lo stesso accade anche per altri oggetti cilindrici, come lattine, bottiglie ecc.

Abacus, un noto sito di tecnologia cinese,  ha confermato che la frequenza cardiaca di un rotolo di carta igienica, misurata con uno Xiaomi Mi Band 3, è di 81 BPM, mentre per una banana è di 77 BPM. Si può pensare, quindi, che è un difetto o bug del wearable di casa Xiaomi, ma non è così. Anche altri fitness tracker, tra cui anche il costoso Apple Watch Serie 4, rileva in questi oggetti inanimati una frequenza cardiaca, anche se minore.

Si è scoperto che ciò è dovuto al fatto che gli oggetti in questione possono riflettere le luci e così confondere i sensori di localizzazione. Infatti, un fitness tracker, utilizza una luce verde, poi assorbita dal sangue, per creare una frequenza cardiaca precisa. Questo processo è noto come photoplethysmography (PPG). Le varie case di produzioni dei wearable non hanno fornito spiegazioni sull’accaduto, ma un’ingegnere dell’Abaco ha confermato che, visto che sono dispositivi non predisposti a essere utilizzati su oggetti, è normale che i sensori PPG possano erroneamente assorbire della luce riflessa e prodorre una frequenza cardiaca “fantasma”.