Gli archeologi hanno scoperto che una fossa comune risalente a più di 5000 anni fa era in realtà il risultato di un tragico massacro familiare. Il luogo di sepoltura, in Polonia, contiene i corpi di donne e bambini, tutti con il cranio distrutto. La fossa comune è stata scoperta nel 2011, ma recenti analisi del DNA degli scheletri, risalenti all’età del bronzo, hanno fornito una nuova idea su ciò che possa essere accaduto alle vittime.
Il luogo di un terribile evento
Questa nuova analisi ha rivelato che tutti gli scheletri nella tomba erano imparentati, come lasciava intuire la posizione dei corpi delle madri, sepolte con i loro bambini in grembo. Dal momento che nella tomba non sono presenti corpi di maschi adulti se non i resti di qualche bambino, i ricercatori pensano che la famiglia sia stata assassinata mentre i padri erano lontani dal villaggio.
L’aspetto più curioso è il fatto che, data la posizione e l’attenzione con cui i corpi sono stati sepolti, con molta probabilità l’arduo compito di dare dimora ai resti dei loro cari sia spettato proprio ai loro padri una volta rientrati. Infatti pare che chiunque abbia creato la tomba si sia assicurato che i corpi fossero sepolti in base ai loro rapporti familiari.
I recenti studi fanno luce su quale fosse la loro comunità di appartenenza
I manufatti rinvenuti sul luogo del sito suggeriscono che i malcapitati appartenessero alla comunità globulare di Anfora. Questa comunità era diffusa in Europa circa 5.000 anni fa e potrebbe essersi scontrata violentemente con altri gruppi nomadi, che si spostavano attraverso l’Europa dell’Età del Bronzo.
L’archeologo, nonchè uno dei principali autori della ricerca, Morten E. Allen ha dichiarato: “il DNA ha determinato gli esatti legami familiari di tutti questi individui: è la prima volta che riusciamo ad ottenere un livello così dettagliato di intuizione genomica in una comunità preistorica“. “La scoperta è importante“, continua Allen, “perché in tal modo possiamo ottenere informazioni più precise su una comunità preistorica e mostrare la loro organizzazione socio-culturale“.