L’India, durante l’ultima ondata di coronavirus del paese, è stata colpita anche da una seconda epidemia ovvero quella da fungo nero. Di solito si tratta di un’infezione fungina rara, ma la situazione causata dalla pandemia ha di fatto aumentare enormemente i casi soprattutto tra i pazienti Covid-19 a causa di diversi aspetti. Scenari simili si stanno registrando anche in altri paesi con altri funghi, in Europa come negli Stati Uniti.
Gli scienziati stanno segnalando situazioni simili, ma legati ad altri agenti patogeni, nello specifico l’Aspergillus e Candida auris. Le infezioni fungine stanno comparendo nei pazienti, o ex pazienti, Covid nel Regno Unito, in Francia, e come già detto anche, negli Stati Uniti. I trattamenti con cui queste persone vengono trattate a causa del coronavirus sta permettendo ai “funghi” di aggredire il sistema immunitario compromesso.
Il motivo dietro la pandemia di funghi
Secondo una raccolta di dati, su un gruppo di 1.421 pazienti nel 13,5% dei casi è stato trovato un’aspergillosi polmonare e questo anche usando farmaci apposta per impedire tale insorgenza. Il motivo principale è dovuto al sistema immunitario compromesso dalla malattia, ma anche dal fatto che vengono usati farmaci steroidei che a loro volta rendono le nostre difese più deboli.
Le parole del dottor Darius Armstrong-James, malattie respiratorie fungine: “Essenzialmente, più danni ai polmoni sono causati da un virus, maggiore è la probabilità di contrarre un’infezione fungina. E il problema con le infezioni fungine è che sono molto più letali delle infezioni batteriche. Sono difficili da trattare, difficili da diagnosticare e causano molta più mortalità.”
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