Le giuggiole sono frutti provenienti dall’albero del giuggiolo, una pianta tenace e antica originaria dell’Africa e diffusa in tutto il Mediterraneo grazie ai Romani. Questi piccoli frutti dolci, simili a drupe, sono di colore rosso-marrone quando maturano, e la loro buccia assomiglia a quella di una mela. L’interno è bianco giallastro con un unico seme. Il loro sapore è dolce e acidulo, che diventa più dolce man mano che maturano.
Le giuggiole celebrano la fine dell’estate, in quanto vengono raccolte a partire da settembre e durante i mesi autunnali. La loro raccolta è particolarmente popolare nei Colli Euganei, che sono noti per la qualità delle giuggiole prodotte.
Questi frutti possono essere consumati sia crudi che utilizzati per preparare confetture e liquori, tra cui il famoso brodo di giuggiole, un liquore ambrato con un profumo intenso e una dolcezza decisa. Si consiglia di gustarlo dopo cena, liscio o con ghiaccio, e spesso viene abbinato a formaggi, dolci a base di frutta secca e gelato. In passato, la famiglia Gonzaga nel Rinascimento contribuì alla sua popolarità.
Le giuggiole sono conosciute anche per i loro benefici per la salute. Contengono circa 80 calorie per 100 grammi e sono spesso utilizzate nella medicina cinese per calmare l’ansia e l’insonnia. Questi frutti aiutano anche nella digestione e nell’equilibrio intestinale, grazie alle proprietà antiossidanti e al contenuto di calcio che favorisce la salute delle ossa e dei denti. I tannini contenuti nelle giuggiole conferiscono loro proprietà antinfiammatorie e antiemorragiche.
L’espressione “andare in brodo di giuggiole” si riferisce a un’euforia o a una felicità eccessiva, spesso associata al consumo di queste deliziose creazioni a base di giuggiole. Questa espressione si basa sull’analogia tra il massimo piacere gustativo e salutare derivante dai preparati a base di giuggiola e il massimo della felicità. In passato, esistevano anche altre varianti dell’espressione “andare in brodo,” ma “andare in brodo di giuggiole” ha una connotazione più poetica.