Annunciato insieme ai nuovi smartphone Google Pixel e Pixel XL, Google Home è un dispositivo che proietta tutto l’ecosistema bigG all’interno dell’ambiente domestico. Si tratta di uno speaker con cui è possibile interagire tramite comandi vocali e che offre diverse funzioni, come riproduzione di musica o ricerche web.
Ancora non è disponibile in Italia, e il suo prezzo in USA è di 129 dollari, e 299 dollari per tre unità. Ma esiste già un prodotto simile: Amazon Echo e l’assistente Alexa. Quali sono le differenze con la soluzione Amazon? Andiamolo a scoprire.
Controlli Touch
Entrambi gli altoparlanti sono dotati di controlli fisici nel caso in cui il controllo fisico non fosse ideale.
Su Amazon Echo è possibile ruotare l’anello presente sulla parte superiore, mentre nei fratellini Tap e Echo Dot è possibile gestire un pannello di controllo per volume sempre sul pannello superiore.
In Google Home è presente sula parte posteriore dello speaker un touchpad che serve per controllare il volme, attivare l’assistente vocale e altro. Dietro è presente anche un pulsante per disattivare l’ascolto.
Google Play Music e YouTube Music
Sia Alexa che Google Home supportano diversi servizi di streaming musicale di terze parti, come Pandora o Spotify, ma ovviamente entrambi puntano al lanciare i propri servizi musicali e non quelli di altre società.
Quindi Alexa punta su Prime Music, mentre Google Home si affida a Google Play Music. Tecnicamente è possibile riprodurre qualsiasi tipo di audio con gli altoparlanti di Amazon mentre Google Home vi permettere di eseguire lo streaming di qualsiasi servizio audio che ha un’app mobile e il supporto a Chromecast.
Con Google Home sarà possibile anche lo streaming di brani preferiti da YouTube Music, se si è abbonati al servizio YouTube Red.
Canzone in base al contesto
Google Home è in grado di capire quale canzone si vuole ascoltare se gli viene fornita la giusta descrizione, dando informazioni sul brano che si desidera riprodurre.
Ricevitore audio per Chromecast
Google Home può funzionare come ricevitore audio per il dongle Chromecast, il che significa che avviando una canzone dallo smartphone è possibile riprodurla sul nuovo speaker di bigG.
Audio multiroom
Con Google Home è possibile creare gruppi di speaker, i quali possono essere sincronizzati fra loro e riprodurre audio in tutta la casa, come è possibile fare con gli speaker di Sonos.
Una grande lacuna, invece, di Amazon Echo. Con Alexa è possibile sincronizzare gli speaker, ma questi non comunicano molto bene fra loro: ad esempio, non è possibile riprodurre audio stereo in una stanza oppure far riprodurre la stessa canzone a più altoparlanti.
Comunicazione con lo smartphone
Google Home funziona con l’assistente Google Assistant, che è la versione migliorata di Google Now. Ciò significa che smartphone Android e speaker condividono la stessa intelligenza artificiale e quindi possono comunicare fra loro e scambiarsi informazioni e dati senza problemi.
Controller universale
Google Home può funzionare anche per controllare altri device per casa connessi a Chromecast, ad esempio la tv.
Anche qui Google Home è un passo avanti ad Alexa, ma con la nuova Fire TV Stick – che supporterà Alexa – anche Amazon potrebbe presto dire la sua.
Interazione vocale
Se siete clienti di Amazon, senza dubbio avere un dispositivo cono Alexa può fare la differenza per gli acquisti “vocali”.
Ma in generale con Google Home le conversazioni risultano più naturali. È possibile fare domande aggiuntive in base alla domanda iniziale: lo speaker riesce a figurarsi una sorta di contesto e interpretare le mancanze all’interno di una domanda.
Estetica personalizzabile
Le versioni hardware di Alexa sono molteplici: Amazon Echo, Echo Dot, Amazon Tap e diverse colorazioni, oltre a diverse soluzioni di terze parti per personalizzare l’aspetto dell’altoparlante.
Google Home è venduto in diverse colorazioni: carbonio, rame, neve, mango, marine, viola e acciaio.
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