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Google: le reti neurali vincono ancora, sfida al campione del mondo di Dama Go

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Google sta puntando davvero molto nell’introduzione e nel perfezionamento delle proprie tecnologie per l’intelligenza artificiale ed sistemi ad auto-apprendimento. Lo ha dimostrato in occasione della presentazione dei suoi nuovi Google Pixel  e del suo nuovo assistente personale Assistant e continua a perseguire i propri obiettivi bruciando le tappe e proponendosi sempre nuovi traguardi, via via più esigenti ma che, alla luce delle rilevazioni, rendono bene l’idea dei progressi condotti.

L’ultimo caso in L’Intelligenza Artificiale Google ha avuto modo di esporre in chiaro tutte le sue potenzialità è stato in occasione del match tra il super-computer della compagnia ed il super-campione in carica coreano Lee Se-dol, schiacciato da un sistema davvero spettacolare che ha messo a nudo il nuovo paradigma dell’intelligenza digitale.

I laboratori Google Deepmind hanno messo così in atto i propri scopi, affiancandoli alla recente possibilità di leggere il labiale in una maniera davvero efficace, risultato di ore ed ore di apprendimento sistemico tramite videoclip che inquadravano i paladini dell’informazione sull’emittente estera della BBC. Una percentuale di successo tradottasi in un dato del 46.8%, ben distante dal misero 12.4% portato alla luce da un riscontro su interprete umano adeguatamente formato.google ia deepmind

Un risultato buono certo, ma ancora da migliorare in luogo di un LipNet che, in tal senso, risulta essere ancora il sistema migliore al mondo con una percentuale di successo del 93.4%. Le circostanze, in tal senso, sono state però ben diverse e vertevano su un esame condotto a campione di volontari e non di tipo “random”, come per la visione indipendente di filmati che coinvolgevano una pluralità diversificata di individui. A cosa possa servire questa tecnologia Google? Ad esempio quale metodo di assistenza a persone che, per ragioni di salute, non possono essere comprese direttamente.

Ritornando al discorso principale, Lee Se-dol di certo non si sarebbe aspettato un così temibile avversario. Il gioco di dama Go, che sin oggi lo aveva visto indiscusso leader, ha oggi un nuoco campione. Il grado di complessità della tavola Go è tale da richiedere un livello di pianificazione strategica e calcolo davvero importante. Da questo punto di vista, quindi, la vittoria non può che andare logicamente alla macchina, naturalmente meglio predisposta ad una logica senza errori.google deepmind

L’intelligenza AlphaGO Google ha permesso di stabilire un nuovo traguardo che vede l’uomo in una sfida impari con i sistemi automatici ad apprendimento. L’interessato, che per ragion veduta rappresenta l’assoluto campione in carica con alle spalle una carriera da professionista, ha commentando dicendosi estremamente sorpreso del suo avversaio. Una partita perfetta. Il match, svoltosi al meglio delle cinque partite presso il Four Seasons Hotel di Seoul ha visto impegnate le parti per oltre 3 ore e 30 minuti.

Tre ore e trenta minuti che hanno spinto le capacità di calcolo e previsione dei sistemi AlphaGo oltre ogni immaginabile limite pratico. Nato in Cina come gioco da tavola in applicazione alla logica, Go è da sempre la grande sfida per tutte le intelligenze artificiali. Il livello raggiunto con il signor Lee ha posto un ulteriore traguardo rispetto alla precedente sfida con Fan Hui dell’anno scorso, dove si era analogamente assistiti alla vittoria dell’IA.

Non rimpiango questa scelta. Quel che è fatto è fatto, mi sono divertito e guardo davanti a me: credo di aver sbagliato a inizio match e sarà quello che cercherò di migliorare. Credo che potrò incrementare la mia probabilità di vittoria

Ovviamente c’è un concetto davvero importante in fondo a queste affermazioni: i sistemi di intelligenza artificiale difficilmente (se non raramente) sbagliano una volta appresa una metodica d’azione ed un concetto. La prova è data dal fatto che il coreano ha vinto un solo match, perdendo tutti gli altri. Con Google e gli altri Big del settore IA si potrà assistere ad una vera e propria rivoluzione. Dove ci porterà? Voi che ne pensate?

LEGGI ANCHE: Intelligenza Artificiale, criminali non avranno vita facile: nuovo sistema di analisi facciale

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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