La società di autonoleggio Hertz è diventata l’ultima “vittima” della pandemia di coronavirus, avendo dichiarato la bancarotta negli Stati Uniti e in Canada dopo oltre un secolo di attività. “L’impatto di Covid-19 sulla domanda dei veicoli da noleggiare è stato improvviso e durissimo, causando un brusco calo delle entrate dell’azienda e delle prenotazioni future“, ha dichiarato la stessa Hertz in un comunicato stampa.
La bancarotta è arrivata dopo un inizio anno promettente per Hertz
Hertz ha poi affermato di aver preso “provvedimenti immediati” per dare priorità alla salute e alla sicurezza dei dipendenti e dei clienti, eliminando tutte le “spese non essenziali”. “Tuttavia, permangono incertezze su quando avremo nuove entrate e su quando il mercato delle auto usate riaprirà davvero per le vendite; fattori questi che hanno reso necessaria l’azione intrapresa oggi“, si legge nel comunicato. Hertz aveva già tagliato 10.000 posti di lavoro in Nord America, corrispondenti a circa il 26% della sua forza lavoro globale, per risparmiare denaro dopo che il lockdown causato dalla pandemia aveva paralizzato il settore del turismo.
La compagnia aveva debiti per circa 19 miliardi di dollari, oltre a quasi 700.000 veicoli inattivi a causa del coronavirus. “La riorganizzazione finanziaria fornirà a Hertz un percorso verso una struttura finanziaria più solida, che posizionerà al meglio la società per il futuro“, ha affermato Hertz. Anche i siti in franchising di Hertz, che non sono di proprietà dell’azienda, non sono inclusi nel procedimento di ristrutturazione del debito. Istituito nel 1918 con solo una dozzina di automobili, il colosso mondiale del noleggio auto era sopravvissuto alla Grande Depressione e a numerose recessioni americane. Tuttavia, negli ultimi anni la compagnia ha lottato con la concorrenza di Avis Budget e Uber, subendo la quarta perdita netta annuale consecutiva nel 2019, nonostante un inizio 2020 promettente.