Il peperoncino aggiungerà un po’ di “pepe” alla dieta degli astronauti, dal momento che sarebbe tra i piani della NASA quello di renderlo il primo frutto coltivato sulla Stazione Spaziale Internazionale. L’esperimento fa parte della ricerca dell’agenzia spaziale di colture commestibili che crescono anche nello spazio e che potrebbero essere utilizzate per nutrire gli astronauti in missioni molto lunghe, come ad esempio quella verso Marte.
I peperoncini della varietà “Española” crescono naturalmente e rapidamente ad alta quota, rendendoli dei buoni candidati alla coltivazione nello spazio. Le piante decolleranno verso la Stazione Spaziale Internazionale tra novembre di quest’anno e gennaio del 2020, secondo quanto riferito dall’agenzia spaziale. Anche quando i pianeti sono nel loro allineamento orbitale più favorevole, un viaggio su Marte richiederà circa due anni. Per rimanere in buona salute, gli astronauti non possono fare affidamento unicamente sui cibi preconfezionati, che non fornirebbero un adeguato approvvigionamento di nutrienti e vitamine.
I peperoncini possono essere coltivati anche in condizioni estreme
“Sarebbero in grado di riempire lo stomaco, ma non contribuirebbero ad apportare quei nutrienti utili agli astronauti per svolgere il proprio lavoro“, ha detto Jacob Torres, scienziato orticolo. Per questo motivo, la NASA ha rivolto l’attenzione alle colture che gli astronauti potrebbero portare nelle loro missioni spaziali. Alcuni peperoncini in Cile hanno infatti il vantaggio di poter essere coltivati facilmente anche nello spazio, in quanto possono essere facilmente impollinati e possono sopravvivere in un ambiente ricco di biossido di carbonio.
“Immagina di avere un peperone fresco da mordere dopo mesi di consumo di cartone“, dice Torres. La NASA ha già coltivato cavoli cinesi, tre tipi di lattuga e cavoli rossi in orbita attorno alla Terra. Tuttavia, il peperone Española diventerà la prima pianta da frutto a crescere a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. In origine, la NASA aveva invece preso in considerazione la possibilità di coltivare i peperoni “Hatch” sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma il signor Torres ha suggerito all’agenzia spaziale di considerare invece un’altra varietà di peperoncini.
L’importanza di una dieta varia per le lunghe permanenze in orbita
A differenza dei peperoni Hatch, che crescono nel deserto, i peperoni Española crescono tipicamente ad altitudini più elevate e hanno un periodo di crescita più breve, il che li rende molto più adatti per essere coltivati nello spazio. Oltre ad essere in grado di sopravvivere a condizioni estreme, i peperoncini sono anche ricchi di vitamine, cosa che potrebbe aiutare gli astronauti a combattere i problemi di salute associati alla lunga permanenza nello spazio.
“Abbiamo bisogno di integrare la dieta dei nostri astronauti per poter portare avanti la ricerca“, ha detto Torres. “Proprio come qui sulla Terra, non possiamo vivere consumando sempre lo stesso cibo“, ha aggiunto. “Gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale stanno prendendo molto seriamente il lavoro sul giardino orbitante“, ha osservato il signor Torres. Il comandante Scott Kelly si è preso cura di diversi fiori durante una missione nel 2016, durante la quale ha condiviso un’immagine della pianta anche sui social media.