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I sistemi di sicurezza americani possono essere facilmente hackerati

Secondo un recente rapporto governativo americano, nonostante le ultime norme di sicurezza nazionale stipulate tra il 2012 e il 2017 e testate su ogni apparecchiatura militare, è risultata una non piena sicurezza dei sistemi.

Non sembra però questa la convinzione che aveva il Pentagono delle sue armi, soprattutto dopo i numerosi sforzi per renderle il più sicuro possibile. Tra tutte le armi poco sicure il rapporto ha evidenziato anche il nuovo jet F-35 e sistemi missilistici.

 

 

 

 

 

Gli studi del GAO

Il GAO, Government Accountability Office, è un’importante unità governativa grazie alla quale sono state scoperte le principali falle nel sistema. Prima dello studio infatti era possibile entrare in poche ore nel sistema che gestisce le armi e prenderne il controllo.

In poche ore una squadra ottenne il controllo di un sistema e dopo l’intera giornata di lavoro riuscirono ad hackerarlo completamente. La maggior parte delle azioni fatte durante lo studio è stata la copia di dati importanti e la loro sostituzione.

Tutto questo è stato molto facile per un semplice motivo: il sistema possedeva sempre una stessa password molto facile da trovare.

Il Pentagono ha però dichiarato di aspettarsi un risultato simile. Progettare un sistema di sicurezza delle armi avanzato come il loro, partendo da sistemi di controllo datati e lavorando con alcuni mezzi non recentissimi, è molto difficile. Soprattutto per sviluppare software resistenti a numerosi attacchi o tentativi è un processo molto lungo e tortuoso.

Adesso un team di esperti da tutto il mondo sta cercando di rimettere a posto le falle e risolver tutti i problemi, nonchè studiare un sistema più rigido e difficile da attaccare.

Silvia Sanna

Sono una studentessa di ingegneria informatica e avendo studiato alle superiori lingue conosco bene lo spagnolo, l'inglese e discretamente il tedesco. Come vedete dalla mia pagina Instagram mi piace scattare foto ai paesaggi che visito e condividerle con gli altri, soprattutto della mia bella Sardegna. Scrivo articoli di tecnologia e scienza perché mi piace divulgare le conoscenze e informarmi di più sulle notizie che leggo e condividerle con i miei lettori. Nel tempo libero mi piace fare dei piccoli progetti elettronici.

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