Così come mandare messaggi durante la guida può essere fatale, così per gli uccelli può essere pericoloso “cinguettare” in volo, secondo un nuovo studio su alcune specie di uccelli migratori. I ricercatori hanno scoperto che gli uccelli che utilizzano vocalizzazioni deboli e ad alta frequenza durante le loro migrazioni notturne possono perdere il controllo, andando a sbattere contro gli edifici e forse attirando anche altri uccelli verso lo stesso destino.
Un fenomeno comune a molte specie di uccelli
Molte specie di volatili tra cui rondini, fringuelli e passeri, utilizzano dei richiami durante il volo notturno per guidare lo stormo durante la migrazione. Studi precedenti hanno scoperto che questi uccelli cinguettano più spesso quando sorvolano aree urbane con molta luce artificiale, portando gli scienziati a chiedersi se sia proprio la luce a disorientarli.
Per verificare se ci fosse qualche collegamento tra i richiami in volo e il crescente numero di uccelli che si schiantano contro gli edifici delle città, i ricercatori hanno utilizzato i dati di circa 40 anni di “collisioni” di volatili a Chicago, Illinois, che proprio questa settimana è stata dichiarata una delle città più pericolose per gli uccelli migratori.
L’impatto negativo dell’inquinamento luminoso
Il team ha anche considerato i dati raccolti su collisioni del genere a Cleveland, Ohio, per un totale di oltre 70.000 casi che coinvolgono 93 specie. Quelle che spesso si scontrano con gli edifici sono specie che comunicano durante i voli notturni; questo fenomeno, aggiungono gli scienziati, potrebbe costituire un circolo vizioso a danno dei volatili.
Questo perchè gli stormi, disorientati dalle luci artificiali, fanno a loro volta confondere gli altri “compagni di viaggio”, attirandoli fuori rotta e facendoli schiantare inconsciamente negli ostacoli. Facendo luce su questo comportamento estremamente frequente di queste specie, gli scienziati sperano di capire meglio in che modo l’impatto umano vada ad incidere sui nostri amici piumati e magari contribuire ad un ridimensionamento dell’inquinamento luminoso.