Palmer Luckey è uscito da Facebook. Il cofondantore di Oculus, che ha aiutato a lanciare in grande stile la realtà virtuale con un prototipo di visore costruito nel garage dei suoi genitori, ha lasciato l’azienda dopo un anno dal lancio di Oculus Rift.
Oculus ha confermato la notizia relativa all’addio di Luckey, una notizia già anticipata da alcuni organi di stampa in queste ore e adesso ormai ufficiale. Scopriamo insieme cosa è successo in seno all’azienda di Mark Zuckerberg.
Luckey lascia Facebook
“Parlmer ci mancherà molto – si legge sul comunicato – il segno che ha lasciato va molto oltre Oculus. Il suo spirito inventivo ha aiutato a promuovere l’attuale rivoluzione della realtà virtuale e gettare le basi di un’industria. Siamo grandi per tutto ciò che ha fatto per Oculus e per la realtà virtuale e gli auguriamo il meglio”.
La storia di Luckey è quella di uno “smanettone” con un grande interesse per la tecnologia 3D, una passione trasformata in una campagna Kickstarter, poi l’acquisto da parte di Facebook nel marzo del 2014 per due miliardi di dollari. Luckey non hai mai reso noto quanto ha guadagnato da questo accordo, ma stando a quanto si legge su Forbes si sarebbe messo in tasca la bellezza di 730 milioni di dollari.
La scelta di lasciare Facebook segue a un lungo periodo di assenza dalla scena pubblica in seguito al suo coinvolgimento nella raccolta fondi di un gruppo Troll pro Trump denominato Nimble America. Inizialmente Luckey ha negato ogni coinvolgimento, ma poi ha chiesto scusa “per l’impatto negativo delle sue azioni su Oculus e i suoi partner”.
Mark Zuckerberg tiene tantissimo alle questioni di immagine, dunque non sorprendeva che le uscite pubbliche di Luckey fossero limitate al minimo. A gennaio una delle ultime apparizioni in pubblico per testimoniare nel processo contro ZeniMax Media. Facebook è stata condannata a pagare 500 milioni per danni, 50 di questi versati da Luckey in persona.
Fonte: techcrunch.com