Il DNA dei Neanderthal e Denisovan aiutò i primi melanesi a sopravvivere

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Il DNA ereditato da Neanderthal e Denisovan, ha permesso ai primi melanesi di sopravvivere nel loro ambiente insulare. Questo è quanto, è emerso da una ricerca internazionale, che ha coinvolto Stati Uniti, Italia e Francia. Il gruppo di ricercatori descrive  il loro studio, come una ricerca genetica più ampia sul popolo melanesiano. Da ricerche precedenti, si è scoperto che gli esseri umani moderni hanno il DNA di Neanderthal e Denisovan nei loro geni, risultanti da incroci passati.

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Ricerche precedenti, avevano già dimostrato che alcuni esseri umani moderni hanno più DNA di un determinato gene, rispetto ad altri. I melanesiani, invece, hanno la più alta concentrazione di DNA di Neanderthal e Denisovan insieme. Perché questo è successo non è ancora chiaro. Per riuscire a scoprirlo, i ricercatori, hanno condotto un studio genetico sui moderni melanesiani. Il lavoro consisteva nell’estrazione di dati dal Simons Genome Diversity Project e nella genotipizzazione delle “varianti del numero di copie” (CNV), in 249 genomi umani moderni, insieme a 72 grandi genomi di scimmie.

I CNV sono significativi nello studio perché, a differenza delle varianti a singolo nucleotide, includono grandi lotti di basi genetiche. Lotti così grandi, possono rivelare prove di selezione naturale. I risultati, sottolineano di aver trovato casi di CNV ereditati da Denisovan e Neanderthal nel moderno DNA melanesiano, che potrebbero essere associati alla selezione adattativa. I ricercatori suggeriscono che il DNA aggiunto, deve aver fornito alcuni benefici perché rimanga nel genoma melanesiano per così tanto tempo.

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Una selezione naturale che garantiva la sopravvivenza

Le selezioni di adattamento, sono state identificate come associate a immunità, dieta, funzione cellulare e metabolismo. Questo fa pensare che, i primi melanesiani, potrebbero aver beneficiato dell’incrocio con i loro cugini in anticipo, in modo da aiutarli a sopravvivere nei loro unici ambienti insulari.

I ricercatori osservano che è necessario molto più lavoro, per capire meglio perché i CNV ereditati sono rimasti presenti nel DNA fino ad oggi. L’idea di base è la loro persistenza, sarebbe stata utile per la sopravvivenza di una specie successiva. Una ricerca precedente, ha dimostrato, che il DNA di Denisovan ha aiutato le persone tibetane a sopravvivere nella loro terra d’origine, offrendo loro un mezzo per scongiurare l’ipossia.

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