Instagram ha appena annunciato che provvederà a bloccare una serie di hashtag anti-vaccino al fine di impedire fenomeni di disinformazione inerenti questo delicato argomento sulla sua piattaforma. La società, di proprietà di Facebook, ha reso note le sue intenzioni dopo che diverse agenzie pubblicitarie hanno iniziato una campagna di propaganda contro le vaccinazioni che continuava a diffondersi sui social.
Un potente strumento in mani sbagliate
Tre settimane fa, Facebook ha svelato i propri piani per contrastare la diffusione di contenuti anti-vaccino, annunciando l’impegno a non mettere più in evidenza post sull’argomento o tra i risultati delle ricerche su Instagram. La CNN riferisce che le funzioni di ricerca di Facebook e Instagram forniscono tra i risultati gruppi e hashtag che associano le vaccinazioni all’autismo, correlazione che scienziati ed esperti hanno categoricamente smentito.
“Come parte del nostro lavoro per affrontare la disinformazione relativa alla salute su Instagram, stiamo cercando dei modi per ridurre al minimo i post riguardo questo contenuto sulla nostra piattaforma, ad esempio correggendo funzioni del social come i ‘consigliati per te‘ e gli stessi hashtag“, fa sapere un portavoce di Instagram in una dichiarazione.
Quali possono essere le soluzioni al problema?
Il portavoce ha inoltre affermato che le misure a breve termine previste per far fronte al problema sulla piattaforma includeranno il blocco dell’hashtag associato a questo fenomeno di disinformazione in ambito medico. In questo modo, quando gli utenti cliccheranno su un hashtag bloccato, verranno indirizzati ad una pagina senza risultati. Nemmeno l’hashtag verrà più visualizzato nelle ricerche.
Gli ordinamenti giuridici e le associazioni mediche stanno chiedendo alle società di social media di adottare un’azione più incisiva contro i contenuti anti-vaccino, perchè la disinformazione ha incentivato la nascita di gruppi di persone che scelgono di non vaccinare se stessi o i loro figli. I recenti focolai di morbillo negli Stati Uniti sono in parte dovuti al numero crescente di persone che non ricevono vaccinazioni e gli esperti avvertono che questi movimenti utilizzano ampiamente i social media per diffondere le loro idee.