Apple ha finalmente portato la tecnologia di ricarica wireless nativa sui device della linea iPhone di quest’anno, entro cui rientrano le proposte di ottava generazione ed i dispositivi celebrativi del decennale della serie, che giungeranno in pre-order anche per il nostro mercato a partire dal prossimo 27 Ottobre 2017.
In un nostro precedente post abbiamo messo a confronto questi due terminali predisponendo un’analisi oggettiva dei rispettivi pregi e difetti, ma quest’oggi vedremo di prendere in considerazione un altro aspetto comune ad entrambi i terminali: l’influenza e l’affidabilità dei nuovi sistemi Wireless Charging basati su tecnologia brevettata in standard Qi.
La diffusione di queste nuove tecnologie di ricarica senza fili, utilizzate ad oggi anche per i device di ultima generazione Apple iPhone 8 ed iPhone X, coinvolge ad ampio raggio una molteplicità di produttori internazionali che operano in ogni moderno campo della tecnologia, dalla telefonia mobile fino all’automotive elettrico, dove vendor del calibro di Audi, Chevrolet, Kia, Hyundai, Nissan e BMW offrono in catalogo oltre 80 nuovi modelli di auto basati su specifica di ricarica wireless Qi ad induzione elettromagnetica. Sistemi che, secondo quanto conferito dal Wireless Power Consortium (WPC), possono contare ad oggi su oltre 5.000 hotspot di ricarica pubblici sparsi in tutto il mondo.
Nel segmento della telefonia mobile di nostro interesse si incontrano personalità rilevanti del calibro di Samsung, Huawei e OnePlus che offrono opzioni diversificate ma comunque conformi alla specifica di fondo per i sistemi di ricarica ad induzione Qi, ed il numero di adepti è in continua crescita. In ultima analisi, di fatto, abbiamo potuto vedere come anche l’acclamata Xiaomi si stia per uniformare al nuovo paradigma di ricarica per i sistemi mobile di prossima generazione, dopo l’adesione non ancora ufficializzata al WPC.
L’ingresso in campo di Apple e dei suoi iPhone nell’emisfero dei sistemi di ricarica senza fili ha di certo smosso le acque, e sono in molti a pensare che il 40% di crescita nel settore registrato nel 2016 rispetto all’anno precedente sia solo il preludio di un nuovo paradigma standard di implementazione che si accompagnerà a settori molto eterogenei tra loro.
Grandi marchi come McDonald’s, Marriott, Ibis ed altri hanno previsto infatti l’integrazione di sistemi di ricarica senza fili all’interno delle proprie strutture negli Stati Uniti, mentre a Philadelphia e nella capitale londinese aeroporti come il London Heathrow ospitano stazioni simili sempre aperte al pubblico. Nel contesto rientrano anche multinazionali importanti del mondo informatico e del web come Facebook, Google, Deloitte, PxC e Cisco che hanno optato per soluzioni simili all’interno dei loro complessi aziendali.
Le analisi condotte da IHS Market in relazione alla distribuzione dei centri abilitati di ricarica wireless nei vari segmenti e nelle varie realtà di mercato lasciano ben sperare in un futuro prospero per questa tecnologia. Una tecnologia che secondo l’analista Senior IHS, Vicky Yussuff, porterà un sempre maggior numero di produttori ad uniformarsi al nuovo standard, tanto nel segmento automobilistico che in quello mobile, e le implementazioni iPhone sono in tal senso un primo chiaro segno di manifestato interesse che coinvolgerà anche le aziende concorrenti desiderose di mettersi in pari in un mercato ormai saturo di proposte.
I 200 milioni di dispositivi attualmente abilitati all’utilizzo delle tecnologie di ricarica wireless saranno quindi destinati ad aumentare in numero entro breve termine, in considerazione del fatto che il 98% dei consumer ha riferito che la presenza di una feature simile è fortemente discriminante nella scelta commerciale dei dispositivi. Una domanda che sta facendo registrare un incremento storico davvero importante.
“Il successo realizzato da Samsung Electronics nell’ultimo biennio e la nuova annessione di Apple tra le file di major society interessate al comparto Wireless Charging dimostra che la tecnologia sta divenendo ormai uno standard planetario nel contesto dell’usabilità mobile della telefonia mobile”
Questo quanto affermato dall’analista IHS Market che ribadisce l’estrema convenienza di poter beneficiare di detti sistemi anche nei contesti e negli ambienti più disparati, come aeroporti, caffé, ristoranti ed hotspot cittadini operanti 24/24h.
Con l’adozione dei nuovi sistemi di ricarica, quindi, un sempre maggior numero di utenti si sono portati all’acquisto di terminali abilitati allo standard, facendone un uso a volte sconsiderato che può verosimilmente compromettere il normale utilizzo dei dispositivi. A questo punto la domanda potrebbe sorgere spontanea: “Ricaricare lo smartphone tramite sistemi di Wireless Charging può effettivamente danneggiare il mio dispositivo?“. Scopriamolo subito.
Ricarica Wireless iPhone & Co.: il mio smartphone può danneggiarsi?
I sistemi di ricarica wireless che a partire da quest’anno equipaggiano le soluzioni mobile iPhone 8 ed iPhone X, così come quelli delle controparti, risultano decisamente comodi ed a portata d’utente. Pertanto, non è raro assistere a comportamenti scorretti che portano ad un uso sconsiderato ed oltremodo superfluo di tale tecnologia.
Gli utilizzatori, di fatto, tendono a sovraccaricare le batterie dei propri smartphone e dei propri tablet accelerando in diretta conseguenza il degrado delle celle agli ioni di litio contenute nel package della batteria.
A farlo sapere è il Direttore del Centro Collaborativo per la Scienza e l’Energia (ACCESS) di Argonne, Venkat Srivivasan, che in un suo recente intervento ha posto in chiara luce il comportamento scorretto dei consumer. In particolare è stato detto che:
“Sarebbe desiderabile non andare oltre il 90% di ricarica, visto che portando il livello al 95-100% il processo di degradazione delle celle accelera vertiginosamente”
Il principio base di carica e scarica delle celle agli ioni di litio d’altronde non fa altro che dare ragione all’analista. Gli ioni, in condizione di ricarica così come di scarica, passano da un elettrodo all’altro (positivo e negativo) rimbalzando di continuo attraverso uno strato di liquido elettrolitico che col tempo perde il suo potere isolante spianando la strada ad un potenziale corto circuito che causa la rottura fisica del supporto ed una serie di secondarie spiacevoli conseguenze.
Pertanto, sarebbe desiderabile non soltanto mantenere il livello di carica entro il range del limite superiore in ricarica ma anche in scarica, cercando di non scendere mai al di sotto del 45-55%. Basta rispettare il limite superiore, ma con questo ulteriore piccolo accorgimento prolungherete senz’altro la vita delle vostre batterie senza incorrere in situazioni di potenziale pericolo, che siano quelle di iPhone, di dispositivi Android o anche di altri dispositivi mobile.
Un fatto importante, visto e considerato che ottimisticamente la durata media di un supporto energetico oscilla tra 2 e 3 anni e che lo stesso risulta ora integrato e saldamente ancorato all’interno della maggior parte degli smartphone.
Srivivasan apre inoltre un focus sull’utilizzo dei sistemi di ricarica rapida e sul fatto che una maggiore tensione provoca inevitabilmente un maggior surriscaldamento, pur garantendo una ricarica in tempo lampo. Con gli ultimi iPhone 8 ed iPhone X, ad esempio, è possibile passare da 0 a 50% in soli 30 minuti netti. La combinazione degli elementi ricarica rapida + carica completa per lunghi periodi di tempo genera un netto deterioramento degli elementi.
Sebbene allo stato attuale le tecnologie delle celle siano notevolmente migliorate rispetto al passato vi sono ancora troppe variabili da dover considerare in merito alla resistenza delle stesse ad un processo di ricarica continua ad alta tensione. I sistemi BMS provvedono al blocco del processo di ricarica dei device mobile grazie ad un sofisticato algoritmo che bilancia i livelli, ma i risultati possono comunque essere imprevedibili.
Daniel Steingart, Professore associato presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Aerospaziale dell’Università di Princeton, ha dichiarato che la convenienza di disporre di uno smartphone carico al 100% gioca a sfavore della longevità della batteria. Ad oggi, inoltre, un intervento di riparazione e sostituzione dei supporti richiede un esborso di circa €20 e l’unmount fisico del terminale che, nel caso di sistemi integrati di impermeabilizzazione, risente della perdita di tale caratteristica distintiva.
Apple, per le batterie iPhone prevede invece un corrispettivo ben più alto indipendentemente dal modello di riferimento. In tal caso si parla di ben $79, che si annullano in luogo di una sottoscrizione AppleCare.
Secondo Steingart, di fatto, uno smartphone rispecchia un investimento vero e proprio nel lungo periodo, ed in quanto tale servono delle garanzie di affidabilità. In attesa che il nostro connazionale preveda un’integrazione fruttuosa per la sua famosa batteria infinita non ci resta che rispettare dei semplici ma importantissimi accorgimenti che non ci portino ad episodi limite come quello appena avutosi con iPhone 8 Plus, improvvisamente esploso durante un normale processo di ricarica.
Sei stato diretto testimone di una situazione analoga? Quali criteri rispetti per la salvaguardia dei tuoi supporti energetici mobile? Ti siamo stati utili? Lasciaci pure un tuo personale commento che riporti la tua esperienza diretta e tutte le tue personali considerazioni al riguardo.