Apple e Qualcomm sono entrati nel pieno di una disputa che vede il potenziale blocco delle importazioni di iPhone in territorio statunitense, dopo la decisione intrapresa dal colosso di Cupertino in merito al blocco totale dei pagamenti sulle royalties al chipmaker.
Di fatto, è possibile che Qualcomm imponga il blocco formale degli iPhone, prodotti in Asia ed importati negli Stati Uniti, direttamente alla US International Trade Commission (ITC), con la motivazione addotta alla presunta violazione di brevetti. Si tratta di una situazione decisamente delicata.
Sebbene il produttore possa imporre la propria autorità nei confronti di Apple, infatti, la decisione finale spetta sempre all’ITC. Nello specifico, ad Apple viene imputata la colpa di non aver provveduto al pagamento delle royalties, considerate da quest’ultima troppo elevate ed ingiuste.
In particolare, è stato confermato che Apple si trova di fronte ad un accordo che Qualcomm difficilmente accetterà. Di certo la software house di Tim Cook non vuole eludere i pagamenti, ma vuole soltanto forzare la mano affinché si giunga ad un accordo equo. Una situazione da rimettere nelle mani dei giudici incaricati.
D’altro canto, Qualcomm Technologies ritiene ingiusta ed immotivata la condotta di Apple, al punto di considerare il blocco delle vendite iPhone. Un provvedimento che, se accolto, potrebbe gettare Apple nel baratro più assoluto.
La scelta maturata da Qualcomm nei confronti di un provvedimento diretto all’ITC ha un senso, visto e considerato che l’autorità ha facoltà di vietare repentinamente le importazioni negli Stati Uniti. Ma Qualcomm è anche a conoscenza del fatto che un eventuale divieto dell’ITC potrebbe rivelarsi fatale, dopo l’esperienza negativa avutasi nella controversia del 2009 contro Broadcom.
I chip, comunque, sono cosa ben diversa dagli smartphone, ed Apple è già riuscita a respingere una sfida simile contro la rivale Samsung Electronics nel 2013. Ad ogni modo, Apple ha dalla sua il fatto che i suoi telefoni non utilizzano esclusivamente soluzioni Qualcomm, ma anche modem LTE di fabbricazione Intel. In luogo di un abbandono dei chip Qualcomm, infatti, la società potrebbe deliberare per l’utilizzo esclusivo di queste ultime soluzioni, senza far collassare il suo mercato di vendita.
In aggiunta, il chipmaker è stato già citato in giudizio dalla Federal Trade Commission (FTC) proprio in merito all’abuso di posizione dominante. Una tesi che viene avvalorata anche da quest’ultima contesa giudiziaria. Di fatto, non è facile venire a capo della questione, e di certo le società hanno ambedue molto da perdere da un’eventuale rottura definitiva dei rapporti.
Il fallimento di tutte le passate trattative ed i grandi interessi economici non giocano di certo a favore di un’intesa comune. Come andrà a finire questa faccenda? Ve lo sapremo dire a tempo debito. Intanto, rilascia pure le tue personali considerazioni al riguardo.