Un’entusiasmante scoperta nel deserto di Atacama, ha permesso agli astronomi di ricostruire la frequenza di caduta dei meteoriti sulla Terra negli ultimi due milioni di anni. Si tratta del più alto numero di antichi meteoriti trovati bene conservati nel deserto cileno.
Il team internazionale di ricercatori, guidato dal dott. Alexis Drouard, ricercatore presso l’Université di Aix-Marseille, si è diretto nel deserto di Atacama per cercare di recuperare il maggior numero possibile di meteoriti caduti sulla terra in tempi molto distanti e dilatati. Come ha spiegato lo stesso Durand: “avevamo bisogno di un sito di studio che preservasse una vasta gamma di età terrestri in cui i meteoriti potrebbero essere precipitati, con scale temporali lunghe”.
Questo perché lo scopo della ricerca di Durand e dei suoi colleghi, è quello di identificare come il flusso di queste rocce spaziali sulla Terra sia cambiato nel corso delle ere e dei millenni e se questo cambiamento sia coerente con i fenomeni astronomici.
Ma perché i ricercatori si sono recati proprio in Cile alla ricerca di questo grande tesoro? Secondo i ricercatori, anche se la maggior parte dei meteoriti trovati sulla superficie terrestre si trovano in Antartide (con una percentuale del 64%) e nei deserti caldi (dove si trovano il 30% dei meteoriti), questi non sono generalmente molto vecchi. Si tratta infatti di rocce spaziali che hanno al massimo 500.000 anni. Questo non solo perché quelli più antichi vengono distrutti ad esempio dall’erosione dell’acqua e del vento, ma anche perché si tratta di luoghi relativamente giovane, e quindi anche i meteoriti su di esse lo sono.
Il deserto cileno di Atacama invece è un luogo antichissimo, con la sua veneranda età di 10 milioni di anni. Ed inoltre il suo suolo è ricco di un alto numero di rocce spaziali, tra cui alcuni molto antichi. Nella zona di El Médano, i ricercatori hanno raccolto ben 388 meteoriti, 54 dei quali sono stati esaminati più attentamente. Si tratta, per tutti e 54, di condriti ordinari o meteoriti sassosi con minerali granulosi all’interno.
Tramite la datazione cosmogenica dei campioni, il team ha stabilito che la media dell’età delle rocce spaziali raccolte è attorno ai 710.000 anni, ed il 30% di essi ha più di un milione di anni. Ben due i meteoriti che hanno più di due milioni di anni. I ricercatori si aspettavano una maggiore concentrazione di reperti giovani, dando per scontato che quelli più antichi fossero ormai distrutti dai millenni. Ma, come ha affermato il dott. Dourand, la grande abbondanza di meteoriti antichi indica che “la distribuzione dell’età è perfettamente spiegata da un costante accumulo di meteoriti per milioni di anni”.
Le ricerche di Dourand e dei suoi colleghi aprono nuove porte alla ricerca sullo studio dei flussi meteoritici su vaste scale temporali. Per ora con la loro ricerca hanno dimostrato che “il flusso di meteoriti sembra essere rimasto costante in un periodo di due milioni di anni, ma non la loro composizione”.
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