Una delle caratteristiche più riconoscibili di Giove è la Grande Macchia Rossa. Si tratta di una tempesta più grande della Terra, talmente potente da distruggere le più piccole tempeste che si formano attorno ad essa. La tempesta rossa di Giove, imperversa sul pianeta da oltre 300 anni, ma sembra che ora si stia riducendo.
La Grande Macchia Rossa di Giove
La Grande Macchia Rossa, si muove in senso antiorario, un’anticiclone con una velocità di 500 km/h. Osservata sin dal 1830, ma che potrebbe essere stata identificata nel 1660, è quindi da molto tempo al centro di studi scientifici.
Non sappiamo con certezza quando e come si sia formata, né tanto meno a cosa sia dovuta la sua colorazione rossa. Come non sappiamo come questa tempesta riesca a permanere da così tanto tempo, rispetto ad altre tempeste del gigante del Sistema Solare.
Secondo gli astronomi la sua posizione, ad una latitudine di 22° Sud dall’equatore di Giove, è collegata con le nubi prominenti dell’atmosfera di Giove. Studiare le atmosfere, incluse le tempeste che vi si verificano, in altri pianeti, aumenta la comprensione di come esse si formano e di come funzionano.
Le nuvole a strisce dell’atmosfera del pianeta gigante
A differenza di quanto accade su Giove, nel nostro pianeta le grandi tempeste perdono forza a causa dell’attrito con la superficie solida della Terra. Su Giove, un pianeta gassoso, questo non si verifica, rendendo le tempeste più durature. Ma la Grande Macchia Rossa è sin troppo longeva anche per le caratteristiche di Giove, e questo gli scienziati non sono ancora riusciti a risolvere il mistero.
Ciò che sappiamo è che le tempeste di Giove che hanno la medesima rotazione delle bande di nubi che sono attorno, tendono ad essere molto più durature. Le bande di nubi a colori alternati, chiamate cinghie (quelle scure) e zone (quelle chiare), corrono parallele all’equatore del pianeta gassoso. I ricercatori non sono ancora certi di cosa provochi le differenze di colore nelle nuvole.
Si pensa che a contribuire alla colorazione siano la temperatura, la trasparenza dell’atmosfera alla luce e la loro composizione chimica. Ciò che si pensa è che le zone più chiare siano regioni di materiale in aumento nelle nubi, mentre le bande più scure sono regioni di materiale che affonda nell’atmosfera.
Inoltre le bande si muovono in direzioni opposte rispetto a quelle che hanno affianco ed i confini tra le bande e le zone sono caratterizzati da venti molto forti chiamati jet zonali. Proprio in uno di questi getti che va da est a ovest e si scontra con un altro che va da nord a sud, è circoscritta la tempesta rossa di Giove.
I cambiamenti della grande tempesta
Questa gigantesca tempesta ha subito molti cambiamenti duranti il corso della sua esistenza e recenti osservazioni dimostrano che si il suo spostamento sulla latitudine, stia aumentando. Allo stesso modo anche le bande hanno subito dei lievi cambiamenti nelle loro latitudini.
Sulla Terra il confine tra l’atmosfera e la superficie del pianeta è chiaro e distinto, ed inoltre il nostro pianeta è in gran parte occupato dall’acqua. Su Giove invece non abbiamo conoscenza di grandi oceani sotto le sue spesse nubi. I ricercatori pensano infatti che l’atmosfera del pianeta gigante, sfumi dolcemente nell’idrogeno liquido all’interno del pianeta.
Giove potrebbe anche avere un nucleo solido al suo interno, ma è probabilmente sepolto sotto uno spesso strato di idrogeno metallico allo stato liquido, una forma di questo elemento che funge da conduttore elettrico.
Secondo le ultime analisi della Grande Macchia Rossa, sembra che questa si stia riducendo e la sua forma stia diventando leggermente più rotonda e più alta. Anche il suo colore sembra variare nel tempo.
Nel frattempo la sonda spaziale della NASA, Juno, continua ad orbitare attorno a Giove, raccogliendo nuovi dati sulle particolari nuvole di questo pianeta e sulla grande tempesta rossa. Dati che si spera in futuro possano permettere ai ricercatori di svelare i misteri del gigante del Sistema Solare.