Che cosa succede quando si unisce la curiosità per i misteri, specialmente se irrisolti da anni, e la rete social? Beh un assaggio lo abbiamo avuto con l’organizzazione su Facebook dell’evento per “l’attacco” all’Area 51, che in poco tempo ha raccolto milioni di partecipanti. La stessa cosa ora si sta verificando per il mostro di Loch Ness.
Ad organizzare l’evento diretto all’Area 51, fu la pagina “Shitposting”, un nome un programma, anche se la pagina è registrata su Facebook come organizzazione religiosa, ma sappiamo bene che si tratta di un colossale troll. Comunque lo stampo religioso della pagina è quello dedicato al soprannaturale ed ai misteri.
“Storm Loch Ness, Nessie can’t hide from us all”, l’evento alla ricerca di Nessie
E prendendo spunto da questo evento, il californiano Bryan Richards, ha organizzato questo nuovo evento che è stato subito gemellato con l’evento dell’Area51. Una volta creata la pagina dell’evento dal nome “Storm Loch Ness, Nessie can’t hide from us all” (ovvero Nessie non puoi nasconderti a noi), si sono raggiunte in 48 ore 48 mila persone interessate e 25 mila partecipanti all’evento. Certo non ci si aspetta davvero che 25.000 persone entrino in acqua per setacciare le gelide e profonde acque del lago scozzese, ma di sicuro l’evento ha riscosso un enorme successo.
Un rischio per l’ambiente e per i partecipanti
La caccia a Nessie è dunque prevista per il 21 Settembre 2019, ma ci sarà davvero qualcuno all’appuntamento sulle gelide rive del Loch Ness in autunno? Inoltre Gemma McDonald, portavoce della Royal National Lifeboat Institution, vista per la continua ricezione di adesioni dell’evento, ha espresso la sua preoccupazione affermando che “Non c’è bisogno di assaltare una località aperta 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno”.
Anche dal punto di vista della conservazione ambientale, gli esperti si sono allarmati per quelle che potrebbero essere le conseguenze del dragare in massa le acque del gelido lago, un rischio non solo per l’ambiente ma anche per la sicurezza delle persone.