Quasi mille anni fa il cielo si oscurò così tanto che risultava difficile poter guardare il Sole o la Luna. Un evento particolare che culminò a un certo punto verso il 1100 quando la luna scomparsa del tutto. Dietro a questo avvenimento ci sono state diverse teorie, una su tutte, ma nell’ultimo periodo è stato scoperto altro.
La teoria che fino a poco fare era considerata la più concreta è il fatto che un vulcano islandese eruttò, l’Hekla. Vennero rilasciate grandi quantità di polvere e cenere riempirono l’atmosfera tanto da ridurre la visibilità. La teoria era supporta dai rilevamenti trovati nel ghiaccio antartico. Analizzando il ghiaccio è stato trovato.
Un evento biblico: la scomparsa della Luna
Le parole di Sebastien Guillet dell’Università di Ginevra: “Una scoperta di spicco derivante da questa datazione riveduta del nucleo di ghiaccio è un segnale vulcanico bipolare importante e finora non riconosciuto con deposizione di solfati che inizia alla fine del 1108 o all’inizio del 1109 CE e persiste fino all’inizio del 1113 CE nei registri della Groenlandia.
“Gli spettacolari fenomeni ottici atmosferici associati agli aerosol vulcanici ad alta quota hanno attirato l’attenzione dei cronisti fin dai tempi antichi. In particolare, la luminosità riportata delle eclissi lunari può essere impiegata sia per rilevare aerosol vulcanici nella stratosfera sia per quantificare le profondità ottiche stratosferiche a seguito di grandi eruzioni”.
Degli scritti dell’epoca hanno descritto un evento chiamato anche eclisse nera, ovvero quando la Luna diventa praticamente invisibile. Questo evento, in combinazione con altre descrizione che per gli uomini dell’epoca potevano essere viste come una furia divina, indicano che tra il 1108 e il 1110 siano avvenute diverse eruzioni vulcaniche.