Gli scienziati dell’Università di Coimbra (UC) si immergeranno nello studio dettagliato di una malattia autoimmune rara, poco conosciuta ma con un alto tasso di mortalità: la malattia anti-IgLON5.
La malattia anti-IgLON5 è una patologia autoimmune che ha catturato l’attenzione degli esperti dell’UC, poiché si manifesta come un disturbo del sonno e del movimento nelle sue fasi iniziali. La sua particolarità risiede nell’accumulo di neurofibrille, piccole fibre proteiche che si accumulano all’interno delle cellule nervose, portando inevitabilmente alla morte neuronale.
Il progetto di ricerca dell’UC si propone di comprenderne a fondo le dinamiche cellulari e biochimiche che conducono a tale accumulo di neurofibrille e, di conseguenza, alla degenerazione neuronale. In particolare, gli scienziati concentreranno la loro attenzione sulle malattie caratterizzate da neuroinfiammazione, disturbi del sonno e disfunzioni cognitive.
I disturbi del sonno, un sintomo significativo nei pazienti affetti dalla malattia anti-IgLON5, saranno al centro dell’indagine. La proteina IgLON5 sembra svolgere un ruolo cruciale nel controllo del sonno, motivando il team di ricerca a identificare le proteine che interagiscono con IgLON5. Questo passo è fondamentale per comprendere le vie di segnalazione controllate da IgLON5 e il suo possibile coinvolgimento nelle tauopatie, tra cui Alzheimer e Parkinson.
Per svelare i primi cambiamenti biochimici e cellulari che portano alla neurodegenerazione nelle tauopatie, il team di scienziati creerà un modello di malattia. Utilizzando gli autoanticorpi ottenuti dai pazienti affetti dalla malattia anti-IgLON5, cercheranno di comprendere i meccanismi che portano alla formazione di neurofibrille e alla morte neuronale.
Il finanziamento di 90mila euro dalla Chan Zuckerberg Initiative permetterà alla squadra portoghese di approfondire la conoscenza su questa patologia autoimmune, aprendo la strada a nuove scoperte e potenziali trattamenti. La malattia anti-IgLON5, seppur rara, potrebbe rivelarsi cruciale per la comprensione di meccanismi più ampi legati alla neurodegenerazione e ai disturbi del sonno.
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