Una stella localizzata a 1.200 anni luce dalla Terra e localizzata nel 2015 è diventata un rompicapo per gli scienziati. Si chiama KIC 8462852, ma è anche soprannominata ‘Tabby’ dal nome del ricercatore principale che la individuò. Finora, e solo quest’anno, sono già almeno tre gli studi pubblicati che cercano di risolverne l’enigma.
La linea di fondo è che la stella, secondo gli astronomi, sembra essere orbitata da un ‘mega-struttura’ che potrebbe essere stata creata dagli alieni. Durante una ricerca di pianeti extrasolari tra il 2009 e il 2013, il telescopio spaziale Kepler ha avvertito che la luce emessa dalla stella è talvolta interrotta per motivi che finora nessuno ha potuto spiegare in modo esaustivo e conclusivo.
Sucerquia et al. https://t.co/N47Zv4WAsV showing the light curves of tilted #exorings – a confounding signal for exomoons? @david_kipping pic.twitter.com/SKszwArpjt
— Matthew Kenworthy (@mattkenworthy) 16 agosto 2017
Qualcosa di simile succede quando, per esempio, un pianeta è orbita tra i rispettivi stella e satellite, come nel caso del passaggio tra la Terra e il Sole. Ma in tali circostanze, l’oscuramento ha un carattere regolare e calcolabile, mentre Tabby risponde a questa transizione estremamente irregolare.
La questione rimane quindi la stessa: che cosa è questo oggetto enigmatico che oscura la luce del Tabby? Un gruppo di scienziati guidati da Mario Sucerquia – presso l’Università di Antioquia, in Colombia – ha appena proposto la sua spiegazione per questo fenomeno. Secondo lui, può trattarsi di un pianeta con gli anelli come Saturno, che orbita la stella provocando oscuramenti irregolari.
Per sostenere la loro ipotesi, gli scienziati hanno creato un modello di tale pianeta, collocando sulla sua orbita la stella centrale ad una distanza equivalente a un decimo di quella separa la Terra dal Sole. E’ probabile che l’irregolarità dell’oscuramento sia dovuto al pianeta e ai suoi anelli. Tuttavia, l’assenza di osservazioni più telescopiche rende ancora impossibile dimostrare questa teoria.
E gli scienziati riconoscono che l’approccio da loro ideato è solo un’ipotesi. E, anche se fattibile, in realtà ci possono essere altre spiegazioni. Ad esempio, una luna che mette in atto processo di rottura della luce. Ma questa è solo un’altra ipotesi.