La memoria umana funziona ancora meglio al mattino

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Sebbene il concetto di memoria prospettica sia sconosciuto a molte persone, viene spesso messo in pratica, poiché consiste nel delineare mentalmente compiti o impegni per momenti futuri. Se ti sei mai trovato a fare il pendolare per lavoro prendendo appunti mentali sulle faccende da fare una volta tornato a casa o sui programmi per il prossimo fine settimana, sappi solo che stai mettendo in pratica questo tipo di memoria.

Forse non ne hai mai sentito parlare, ma si basa su due componenti, una retroattiva e una prospettica. La prima ha la funzione di ricordare il compito – cosa fare – che stabiliamo mentalmente quando arriva il momento di mettere a punto quanto predisposto, e la seconda è la capacità dell’individuo di ricordare di svolgere il compito nel tempo assegnatogli.

 

Lo studio

Ora, un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università Heinrich-Heine di Dusseldorf, in Germania, conferma che questi due componenti, così come le loro prestazioni, sono direttamente correlati al sonno e, più precisamente, alle ore in cui ogni individuo dorme.

Ai volontari che hanno partecipato al sondaggio, è stato chiesto di svolgere un compito che era stato stabilito attraverso la memoria prospettica premendo un pulsante quando veniva mostrata loro una parola insegnata ore prima. La metà dei partecipanti ha imparato la parola al mattino ed è stata testata nel pomeriggio, mentre l’altra metà è stata istruita la sera e testata la mattina successiva.

I ricercatori erano fiduciosi che coloro che erano stati testati all’inizio della giornata si sarebbero ricordati più facilmente di premere il pulsante con la parola corretta. In effetti, è quello che è successo, anche se i ricercatori non hanno attribuito il risultato esclusivamente al sonno notturno in cui hanno dormito i soggetti del secondo gruppo. I due gruppi, infatti, si sarebbero sempre comportati meglio con i test da fare al mattino, in quanto gli esperti hanno compreso che l’attenzione degli esseri umani è maggiore in questo momento della giornata, non perché il sonno ci aiuti ad immagazzinare i ricordi, ma perché tende ad essi sono “più freschi” dopo un periodo di riposo.

Trasferendo i risultati del sondaggio a consigli pratici, potrebbe essere meglio programmare le attività al mattino per svolgerle nel corso della giornata, poiché i ricordi potenziali sono più forti nelle prime ore della giornata.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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