Sebbene il concetto di memoria prospettica sia sconosciuto a molte persone, viene spesso messo in pratica, poiché consiste nel delineare mentalmente compiti o impegni per momenti futuri. Se ti sei mai trovato a fare il pendolare per lavoro prendendo appunti mentali sulle faccende da fare una volta tornato a casa o sui programmi per il prossimo fine settimana, sappi solo che stai mettendo in pratica questo tipo di memoria.
Forse non ne hai mai sentito parlare, ma si basa su due componenti, una retroattiva e una prospettica. La prima ha la funzione di ricordare il compito – cosa fare – che stabiliamo mentalmente quando arriva il momento di mettere a punto quanto predisposto, e la seconda è la capacità dell’individuo di ricordare di svolgere il compito nel tempo assegnatogli.
Ora, un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università Heinrich-Heine di Dusseldorf, in Germania, conferma che questi due componenti, così come le loro prestazioni, sono direttamente correlati al sonno e, più precisamente, alle ore in cui ogni individuo dorme.
Ai volontari che hanno partecipato al sondaggio, è stato chiesto di svolgere un compito che era stato stabilito attraverso la memoria prospettica premendo un pulsante quando veniva mostrata loro una parola insegnata ore prima. La metà dei partecipanti ha imparato la parola al mattino ed è stata testata nel pomeriggio, mentre l’altra metà è stata istruita la sera e testata la mattina successiva.
I ricercatori erano fiduciosi che coloro che erano stati testati all’inizio della giornata si sarebbero ricordati più facilmente di premere il pulsante con la parola corretta. In effetti, è quello che è successo, anche se i ricercatori non hanno attribuito il risultato esclusivamente al sonno notturno in cui hanno dormito i soggetti del secondo gruppo. I due gruppi, infatti, si sarebbero sempre comportati meglio con i test da fare al mattino, in quanto gli esperti hanno compreso che l’attenzione degli esseri umani è maggiore in questo momento della giornata, non perché il sonno ci aiuti ad immagazzinare i ricordi, ma perché tende ad essi sono “più freschi” dopo un periodo di riposo.
Trasferendo i risultati del sondaggio a consigli pratici, potrebbe essere meglio programmare le attività al mattino per svolgerle nel corso della giornata, poiché i ricordi potenziali sono più forti nelle prime ore della giornata.
La depressione è un disturbo complesso che coinvolge fattori biologici, psicologici e sociali. Negli ultimi anni, la ricerca neuroscientifica ha…
Nelle notti intorno al 9 dicembre, strane luci sono apparse nel cielo portoghese, suscitando perplessità tra residenti ed esperti. Le…
La dislessia è un disturbo specifico dell'apprendimento che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Nonostante la sua natura…
United Airlines è diventata la prima grande compagnia aerea a integrare la tecnologia AirTag di Apple per il monitoraggio e…
Nonostante Apple abbia recentemente lanciato sul mercato due nuovi modelli di AirPods, lo sviluppo delle nuove generazioni non accenna a…
La voce interiore, quel dialogo silenzioso che accompagna molte persone durante la giornata, è spesso considerata una caratteristica universale dell’esperienza…