Foto di Mohamed Hassan da Pixabay
Il Morbo di Basedow, noto anche come ipertiroidismo o gozzo tossico diffuso, è una patologia endocrina che colpisce la ghiandola tiroide, causando un’iperattività eccessiva della produzione di ormoni tiroidei. Questa condizione può avere un impatto significativo sulla salute e sulla qualità della vita dei pazienti. Predilige soprattutto le donne e nonostante possa svilupparsi a qualsiasi età, la malattia è più frequente oltre i sessant’anni e nel terzo – quarto decennio di vita.
Il Morbo di Basedow è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca erroneamente la ghiandola tiroide, provocando un aumento della produzione di ormoni tiroidei. Questo eccesso di ormoni può influenzare una serie di funzioni corporee, inclusi il metabolismo, il sistema cardiovascolare e il sistema nervoso. L’esordio della malattia può accompagnarsi a sintomi piuttosto sfumati, con difficoltà a riconoscerne la natura nell’immediatezza.
I sintomi quindi possono variare da lievi a gravi e includono iperattività, perdita di peso involontaria, palpitazioni, ansia, irritabilità, tremori, sudorazione eccessiva, debolezza muscolare e affaticamento. Tipico del morbo è anche il cosiddetto esoftalmo, una condizione in cui gli occhi protrudono all’infuori, divenendo sporgenti e fissi fino a donare al viso un aspetto “spiritato”. I sintomi oculari precoci, che precedono l’esoftalmo vero e proprio, si limitano ad un’aumentata lacrimazione, con fotofobia, irritazione corneale e/o congiuntivale, e sensazione di sabbia negli occhi. Sebbene la causa esatta del Morbo di Basedow non sia completamente compresa, si ritiene che una predisposizione genetica giochi un ruolo importante. L’ambiente e alcuni fattori scatenanti, come lo stress emotivo, potrebbero contribuire all’insorgenza della malattia in individui predisposti.
La diagnosi si basa su una combinazione di esami clinici, test di laboratorio e valutazioni radiologiche. I test includono la misurazione dei livelli di ormoni tiroidei nel sangue, la scansione della tiroide con tecniche di imaging e l’analisi degli anticorpi anti-tiroidei nel sangue. I trattamenti possono variare a seconda della gravità dei sintomi e delle preferenze del paziente. I farmaci antitiroidei, come il metimazolo o il propiltiouracile, possono aiutare a ridurre la produzione di ormoni tiroidei. In alcuni casi, la terapia con iodio radioattivo può essere utilizzata per ridurre l’attività della tiroide. Se i sintomi oculari sono gravi, possono essere necessari trattamenti specifici per gli occhi.
La gestione a lungo termine del Morbo di Basedow può richiedere una collaborazione continua tra il paziente e il medico. Il monitoraggio regolare dei livelli ormonali tiroidei è essenziale per adattare il trattamento e assicurarsi che la ghiandola tiroide funzioni in modo appropriato. Con il trattamento adeguato, molte persone affette dal Morbo di Basedow possono ottenere un miglioramento significativo dei sintomi e una buona qualità di vita. Tuttavia, la gestione a lungo termine è spesso necessaria, poiché la malattia può presentare periodi di remissione e ricaduta.
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