L’attesissimo sistema di difesa dalle inondazioni di Venezia, progettato per proteggere la laguna dalle inondazioni conseguenti all’alta marea, ha superato con successo il suo primo test: tutte le 78 barriere hanno funzionato perfettamente. L’imponente progetto, noto come MOSE, si basa su un sistema di chiuse che possono essere sollevate per proteggere la Serenissima ed è stato avviato nel 2003, ma ha attraversato momenti difficili, dovuti a costi eccessivi e a scandali legati alla corruzione.
Il complesso sistema utilizza una rete di cassoni pieni d’acqua, progettati per essere sollevati entro 30 minuti per creare una barriera in grado di resistere ad un aumento dell’acqua fino a tre metri al di sopra del normale. “Questo è il primo test di movimento di tutte e quattro le barriere allo stesso tempo“, si legge in una dichiarazione che annuncia il buon esito del test. Ogni barriera è composta da circa 20 porte individuali. Ma il progetto ha fatto discutere soprattutto per l’entità del finanziamento stanziato, che è progressivamente lievitato: ad un primo stanziamento di 450 milioni di euro nel 2002 si sono susseguite diverse revisioni del progetto che, nel 2014, ne hanno visto il costo finale vicino ai 5 miliardi e mezzo.
Al centro di diversi scandali relativi a corruzione costi eccessivi, il MOSE è un’opera ancora molto discussa
Venezia vive regolarmente episodi di “acqua alta“, ossia maree insolitamente alte che inondano negozi e hotel, nonchè la famosa Piazza San Marco. Lo scorso novembre, le acque avevano raggiunto il picco a 1,87 metri, un record mai visto dal 1966, causando gravi danni alla città, anche e soprattutto al settore turistico. L’architetto Elisabetta Spitz, commissario straordinario per l’opera nominato dal ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli nel 2019, ha dichiarato che il MOSE sarà operativo entro il prossimo autunno, sebbene la consegna dell’opera sia stata confermata per la fine del 2021.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, giunto a Venezia per assistere alla prova, ha dichiarato che il progetto è entrato nelle fasi finali. “Dobbiamo garantire che questa protezione sia operativa entro il prossimo autunno-inverno“, ha dichiarato Conte. Un test condotto ad ottobre su parte della barriera aveva causato vibrazioni preoccupanti e gli ingegneri avevano scoperto che alcuni componenti della macchina si erano arrugginite.